L'ANALISI
11 Luglio 2022 - 05:25
CREMONA - La città soffoca per il caldo e scatta nuovamente l’allarme ozono: anche negli ultimi giorni la massima media mobile sulle 8 ore ha oltrepassato abbondantemente il valore soglia di 120 microgrammi al metro cubo, toccando il picco lo scorso 3 luglio, quando la centralina di monitoraggio fissa di via Fatebenefratelli ha registrato un valore di 193. Una tregua è arrivata, invece, nella giornata di sabato: i livelli medi di ozono sono scesi a 110 microgrammi.
Per quanto riguarda il valore massimo giornaliero, la soglia di informazione pari a 180 microgrammi è stata oltrepassata solo il 3 luglio: 206 microgrammi. Anche se la soglia d’allarme di 240 è ancora lontana e le temperature sono calate per qualche giorno, Arpa Lombardia emana quotidianamente un bollettino (Humidex) sui valori di disagio da calore nelle province: ieri in città bollino arancio, con disagio moderato, condiviso solo con la provincia di Mantova.
Sempre Arpa informa che gli incrementi maggiori di ozono nelle ultime settimane hanno riguardato la provincia di Bergamo (con circa 250 microgrammi a metro cubo).
Per minimizzarne gli effetti sulla salute, come spiegato da Guido Lanzani, responsabile Qualità dell’aria di Arpa Lombardia, «bisogna evitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, raccomandazione rivolta in particolare a bambini, anziani e persone con problemi respiratori».
L’ozono troposferico, infatti, è in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio anche a basse concentrazioni, provocando irritazioni agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare. Ma provoca anche una riduzione della crescita delle piante.
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