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CORONAVIRUS. IL QUADRO

Covid, in provincia di Cremona 310 nuovi contagi

Con 40597 tamponi eseguiti, è di 9.295 il numero di positivi registrati in Lombardia

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

10 Luglio 2022 - 18:09

Covid, in provincia di Cremona 310 nuovi contagi

CREMONA - Con 40597 tamponi eseguiti, è di 9.295 il numero di positivi al Coronavirus registrati in Lombardia - 310 in provincia di Cremona -, con una percentuale che sfiora il 22,9% (ieri era il 23,2%).

Aumentano leggermente i ricoveri che sono 28 in terapia intensiva, uno più di ieri, e 1279 negli altri reparti (+16). Sono invece cinque i decessi che portano il totale da inizio pandemia a 40.957.

I DATI NELLE PROVINCE

Per quanto riguarda le Province, 3.072 casi sino stati segnalati a Milano, 1189 a Brescia, 797 a Bergamo, 789 a Monza, 697 a Varese, 608 a Pavia, 512 a Como, 421 a Mantova, 310 a Cremona, 281 a Lecco, 200 a Lodi e 132 a Sondrio.

IN ITALIA 79.920 CONTAGIATI

Sono 79.920 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 98.044. Le vittime sono invece 44 in calo rispetto alle 93 di ieri. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 303.848 tamponi con il tasso di positività che si attesta al 26,3% rispetto al 25,1% di ieri.

Sono 350 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 6 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 34. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.044, 180 in più di ieri. Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.300.072, in continua crescita negli ultimi giorni (+37.207). In totale sono 19.439.501 i contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 169.106. I dimessi e i guariti sono 17.970.323, con un incremento di 44.312.

«IL GOVERNO IMPONGA LE MASCHERINE»

«Da medici, ancorché cittadini, chiediamo al Governo l’obbligo delle mascherine ffp2 nei luoghi di assembramento». Così Paolo Ficco, presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, per il quale «la forte diffusione del virus, la saturazione dei posti letti dei reparti ospedalieri e il super lavoro dei medici di pronto soccorso e del servizio 118 dovrebbero suggerire un provvedimento in tal senso».

«A tutto questo - aggiunge Ficco - c'è da aggiungere che i medici convenzionati di emergenza territoriale stanno letteralmente abbandonando il 118 per approdare in altri servizi più gratificanti e meno rischiosi, aggravando ulteriormente il carico di lavoro dei medici di Pronto Soccorso».

«Per questo ci appelliamo al Governo affinché adotti tutte le misure più utili, compresa quella del passaggio alla dipendenza dei medici convenzionati di emergenza territoriale, preziosissimi in questa lunga e interminabile fase pandemica, per scongiurare lo svuotamento del servizio 118 e il collasso del sistema sanitario», conclude il presidente del Saues.

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