Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CORONAVIRUS. LA PREVENZIONE

Covid, positivi «sconosciuti»: ora è allerta

Mannino, dg dell’Ats: «Verosimile che i casi siano molti di più. Segnalate perché risulta fondamentale per il tracciamento»

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

10 Luglio 2022 - 15:21

Covid, positivi «sconosciuti», ora è allerta

CREMONA - Quarta dose per i fragili e maggiore uso della mascherina: secondo il direttore generale di Ats Val Padana, Salvatore Mannino, per contrastare l’ennesima ondata Covid, il cui picco non è ancora arrivato, serve l’aiuto di tutti.

«Registriamo una crescita significativa dei contagi da inizio giugno e ora la media è di circa 400 nuovi casi al giorno – spiega –. A Cremona siamo passati da un 6% di tamponi positivi nei primi giorni del mese scorso, fino al 25% attuale. Un incremento piuttosto significativo, ma che fortunatamente sino ad ora non ha avuto lo stesso impatto sui ricoverati».

mannino

Il direttore generale di Ats Val Padana, Salvatore Mannino

CIRCOLAZIONE DEL VIRUS SOTTO TRACCIA


Mannino spiega che fra i casi Covid in ospedale ci sono anche quelli in realtà scoperti nell’ambito dei tamponi di controllo pre-ricovero. Aspetto che dà l’idea della circolazione sotto traccia: «È sicuramente molto elevata – continua il direttore generale –. Possiamo dedurre, anche in base ai riscontri aneddotici, che il numero di persone positive al Covid sia molto più alto rispetto a quello attestato ufficialmente. Dopo il test casalingo positivo è necessario andare in un punto tamponi collegato al sistema sanitario per accertare, o smentire, la positività. Ma abbiamo ragione di ritenere che non succeda sempre. E poi ci sono gli asintomatici. L’appello che faccio è di palesarsi, di non nascondere la propria positività. Anche perché è fondamentale per il tracciamento».

APPELLO A VACCINARSI

Il secondo appello di Mannino è quello alla vaccinazione: «L’ultimo report dell’Iss (uscito l’8 luglio, ndr) ha evidenziato che i non vaccinati hanno un rischio di ricovero 3,6 volte maggiore rispetto a chi ha il ciclo completo di vaccinazione. Un rischio che diventa di 4,8 volte maggiore per quanto riguarda gli ultra 80enni. Ma anche nella fascia 60-79 anni c’è un rischio di ricovero in terapia intensiva quattro volte più alto per i non vaccinati. Per quanto riguarda i decessi, invece, rischio maggiore di 7 volte per i non vaccinati. E fra gli over 80 supera le 8,5 volte. Ecco perché mi rivolgo in maniera accorata agli ultra 80enni, agli over 60 fragili, ai trapiantati e agli immunocompromessi: la quarta dose serve eccome. Anche i famigliari e i medici curanti devono sensibilizzare circa l’importanza della dose booster, che rinforza la capacità di risposta immunitaria. Sento dire ‘aspetto il nuovo vaccino’. Ma il rischio è ora. E l’efficacia dei vaccini rimane forte e significativa in termini di protezione sulle condizioni cliniche individuali. Purtroppo ho la sensazione ci sia una percezione diffusa di utilità residuale del vaccino, ma non è così».

PREVENZIONE E PROTEZIONE

Vaccinazioni, ma anche comportamenti improntati alla prevenzione e protezione. «La mascherina in casi di assembramento e nelle condizioni di continuità di contatto è fondamentale – conclude infatti il dg di Ats –, così come l’igienizzazione delle mani. C’è un generale allentamento dell’attenzione rispetto al tema pandemia, ed è anche comprensibile dopo due anni e mezzo, ma proprio perché viviamo in un contesto che ha riaperto alla socialità e ripreso una dimensione di normalità, le attenzioni devono essere maggiori. Vero che oggi l’impatto in termini clinici del Covid è meno rilevante, ma ci sono i fragili. E poi la circolazione del virus impatta su tanto altro. Ad esempio sulla presenza degli operatori di comparti strategici».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400