L'ANALISI
07 Luglio 2022 - 05:20
Una veduta aerea del Lago di Como
CREMONA - A richiedere l’immediata apertura degli invasi alpini, dove l’acqua non manca, a fini irrigui è anche il Movimento Cinque Stelle. Il consigliere regionale Marco Degli Angeli esorta la Regione. «C’è in atto una strategia per immagazzinare energia da vendere al momento propizio? – si chiede il consigliere –: la giunta faccia aprire i serbatoi, il tempo a disposizione è scaduto. L’intero Paese, in particolare la nostra pianura, è alle prese con una grave emergenza idrica causata dalla siccità. La provincia di Cremona sta vivendo un momento estremamente delicato, per via della penuria di precipitazioni degli ultimi mesi: non a caso, proprio ieri, il Governo ha riconosciuto lo stato di emergenza per la nostra Regione».
Degli Angeli snocciola i numeri a sostegno della propria tesi. «Secondo i dati ufficiali relativi alle disponibilità idriche (reperibili sul sito: https://adda.laghi.net/Homepage.aspx), il volume d’acqua dei serbatoi alpini che alimentano il lago di Como e e che in ultima analisi confluiscono anche nel fiume Adda, stanno continuando ad aumentare». Il consigliere sottolinea l’anomalia di questa situazione: «Rispetto a tre mesi fa, le riserve sono addirittura triplicate arrivando ad immagazzinare 191 milioni di metri cubi di acqua, un valore rilevato domenica. Tuttavia, il livello del lago di Como e l’acqua chedi conseguenza arriva al fiume Adda continuano a scendere, mentre i serbatoi a monte che lo alimentano proseguono nella loro crescita».
Degli Angeli chiama in causa anche la giunta regionale: «Qual è il motivo per cui la Regione, nonostante i ripetuti allarmi sulla siccità, non libera queste riserve consentendo agli agricoltori di affrontare un’emergenza senza precedenti? I campi di coltivazioni hanno bisogno di essere dissetati per evitare la perdita dei raccolti e permettere a un intero comparto di sopravvivere. Una risposta potrebbe essere quella osservata anche dal WWF, durante la crisi idrica del 2006. Potrebbe risultare facile, attendersi che i gestori dei bacini idrici di montagna abbiano deciso di tenere gli invasi pieni, rilasciando il meno possibile. Questo in attesa di produrre energia nei prossimi mesi quando il prezzo che potranno spuntare sul mercato sarà più vantaggioso».
Degli Angeli conclude ricordando come ormai i tempi per evitare un disastro siano strettissimi. «Esortiamo la Regione a intervenire subito nei confronti dei gestori dei bacini idrici delle derivazioni idroelettriche, per far rilasciare l’acqua. Il tempo a disposizione è quasi terminato e le previsioni in fatto di nuove piogge non lasciano ben sperare».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris