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L'EMERGENZA

Siccità, temporali inefficaci: il Po torna a calare

L’esecutivo è pronto ad altre mosse dopo aver sancito lo stato di emergenza. Fontana: «Situazione sempre monitorata». Piloni: «La giunta ha tentennato»

Elisa Calamari

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06 Luglio 2022 - 05:20

Siccità, temporali inefficaci: il Po torna a calare

CREMONA - Danni incalcolabili ma per il momento nessun effetto sul livello del fiume Po: il maltempo di lunedì non ha inciso in termini di apporto idrico: la stazione cittadina dell’Aipo anche ieri ha segnato un calo, con il livello a -8,15 metri. L’emergenza siccità, dunque, sembra essersi addirittura aggravata rispetto ai giorni scorsi. Con la differenza che, adesso, c’è uno stato di emergenza ufficializzato dal Consiglio dei ministri. E per la sola Lombardia prevede lo stanziamento di 9 milioni di euro. «Ma il Governo non si fermerà qui – ha garantito il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini –: ci saranno altre misure e siamo concentrati sulla messa a terra delle risorse del Pnrr destinate a questa tematica». Intanto, ieri, il tema ha tenuto banco anche al Pirellone: il governatore Attilio Fontana ha ribadito che la siccità è «questione urgente e imprescindibile» garantendo «massima attenzione costante da parte della Regione»; il consigliere Matteo Piloni accusa, invece, la giunta di avere «tentennato» eccessivamente.


FONTANA: «NOI TEMPESTIVI»


«La situazione delle disponibilità idriche – ha detto il presidente della Regione Lombardia intervenendo in aula consiliare – è stata attentamente monitorata nel corso della stagione invernale e primaverile dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, che si è riunito con regolarità da febbraio. Non si può certo dire che l’emergenza ci abbia colto di sorpresa. E il decreto della presidenza del consiglio dei ministri, che assegna alla nostra Regione 9 milioni per la gestione dell’emergenza accogliendo la nostra richiesta, trova un terreno ricettivo e pronto. Un impegno da parte nostra costante e immutato. Abbiamo finora condotto un’attività politico-istituzionale tesa a condividere con tutti i soggetti interessati misure e interventi. Ciò, al fine di attuare una gestione equilibrata, senza arrecare danni a scapito di chi gestisce la risorsa idrica e nell’intento di tutelare il primo raccolto. In assenza di un commissario all’emergenza, è valsa fin da subito e a tutt’oggi, la sinergia coi gestori dei bacini idrici e degli impianti idroelettrici, in raccordo con assessori e associazioni, al fine di consentire il differimento della semina e la risorsa idrica sufficiente a garantire il raccolto entro la prima quindicina di luglio».

Il governatore Attilio Fontana

Fontana ha aggiunto che lo stato di emergenza regionale è stato dichiarato fino al 30 settembre 2022, ha ricordato tutte le azioni intraprese e quindi ha aggiunto: «Le proposte oggi al vaglio della giunta riguardano lo sviluppo di tecniche di coltivazioni alternative a più basso consumo idrico; l’istituzione di un tavolo di lavoro regionale per promuovere sistemi innovativi legati all’irrigazione e ai metodi di coltura; il superamento del tetto massimo di finanziamento pubblico previsto per le misure del Piano di sviluppo rurale; la rimodulazione di progetti Pnrr già approvati e destinati all’accumulo di risorse idriche. Inoltre, stiamo valutando forme di semplificazione al procedimento amministrativo per facilitare l’approvazione di pozzi ad uso irriguo, in accordo con le Province». In conclusione, Fontana ha invitato all’unità d’intenti.

Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni


PILONI: «IN RITARDO»


«Ma di quale tempestività parla Fontana? La giunta regionale ha tentennato fino alla scorsa settimana e, solo dopo gli altri presidenti, Fontana si è aggiunto alla richiesta al Governo di stato di emergenza per siccità». La replica del consigliere Dem Piloni non è tardata ad arrivare. Il politico della provincia cremonese rimarca infatti: «Non lo volevano chiedere, lo stato di emergenza. E lo avevano anche dichiarato. Gli agricoltori hanno atteso un segnale per settimane e stanno attendendo ancora in questo momento che i laghi rilascino acqua, uno dei provvedimenti che Fontana aveva annunciato. Sono settimane che chiediamo un intervento perché da allora era chiaro che saremmo arrivati fino a qui: alla perdita dei raccolti e alla crisi dei settori che dipendono dalla risorsa idrica, l’agricoltura prima di tutto». Il capo delegazione della Commissione agricoltura del Pd sferra l’attacco conclusivo: «Ma possiamo avere una Regione che sta sempre al traino e arriva sempre in ritardo? Unico fatto positivo è che la giunta Fontana ha fatto propria la nostra proposta di lavorare con le Province, per snellire le procedure burocratiche per la realizzazione di nuovi pozzi».

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