L'ANALISI
02 Luglio 2022 - 11:40
CREMONA - Giardini pubblici di piazza Roma, centro storico. Quattro amici, tre maschi e una femmina, stanno chiacchierando seduti su una panchina. Uno di loro, 17 anni, marocchino, all’improvviso si mette a gesticolare. Urla, scappa, tenta di sfuggire a dei giovanotti che scendono dalle montagnole del parco armati di spranghe e coltelli. Corre il 17enne, ma viene agganciato e colpito una, due, più volte sul corpo e alla testa. Nella vicina via Guarneri del Gesù, il ferito si accascia. Ha il volto coperto di sangue, pieno di tagli, crolla, arriva l’ambulanza. È grave.
Una spedizione punitiva in piena regola, quella accaduta all’una di notte del 26 marzo scorso. Ora la Squadra Mobile ha dato un nome e un volto ai violenti: sono quattro indiani tra i 18 e i 30 anni, residenti nell’hinterland cremonese, denunciati per tentato omicidio e minaccia grave.
Nei tre mesi di indagine, i poliziotti del dirigente Marco Masia hanno ricostruito l’assalto e il movente: una banale discussione tra gli indiani, il marocchino e i suoi amici, avvenuta alcune ore prima del brutale pestaggio. Gli investigatori sono arrivati ai violenti attraverso l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videoserveglianza, i racconti degli amici scampati alla furia dei bruti, le dichiarazioni raccolte da persone informate sui fatti, il monitoraggio dei sospettati sui loro profili social, le «tracce digitali» lasciate dai quattro.
Di «complessa indagine», parla chi ha investigato. Quella notte è andata così nei giardini, luogo di ritrovo delle compagnie di giovani, a pochi passi dal Torrazzo. Mazze e coltelli in pugno, la banda di indiani ha accerchiato i quattro seduti sulla panchina. Tre di loro sono riusciti a scappare, il 17enne no. Soccorso dal 118, è finito in sala operatoria, operato alla testa, ricoverato in Rianimazione. Si è salvato. Dopo alcuni giorni, la gang è tornata alla carica. Nel centro di Cremona ha rintracciato uno dei ragazzi scampati alla loro furia. Ha minacciato di morte lui e un suo amico.
«Ero sconvolta e terrorizzata, non so neanche io come ho fatto a scappare», aveva raccontato l’amica nei giorni successivi. «Eravamo in quattro ai giardini, seduti su una panchina nei pressi delle montagnole: io, due fratelli e un altro ragazzo. Stavamo chiacchierando quando uno dei fratelli, in piedi di fronte alla panchina, guardando oltre le nostre spalle ha cominciato a gesticolare e ad urlare. Mi sono girata e ho visto due persone che scendevano di corsa dalle montagnole con in mano dei lunghi coltelli che sembravano sciabole».
La giovane si era messa a correre, «ma ho fatto in tempo a vedere il mio amico raggiunto e colpito da uno dei due aggressori, poi raggiunto anche dall’altro. Sentivo le urla, ma non avevo il coraggio di voltarmi indietro. Sono fuggita verso la Galleria, dove mi sono fermata a chiamare aiuto. Mi hanno calmata e sono tornata indietro verso via Guarneri, dove il 17enne era sdraiato a terra pieno di sangue, con tanta gente intorno. L’hanno colpito in testa e aveva la faccia piena di tagli. Diceva che non capiva nulla e poi è arrivata l’ambulanza che lo ha portato all’ospedale. So che è stato dichiarato fuori pericolo e che ha subito un intervento chirurgico delicato, perché le ferite alla testa sono arrivate al cervello», La ragazza aveva poi parlato con l’amico ferito. «L’ho chiamato e mi ha detto di stare molto meglio. Non so perché ci abbiano aggredito, ma la mia sensazione è che ci tenessero d’occhio».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris