L'ANALISI
30 Giugno 2022 - 05:15
CREMA - «Nelle prossime settimane conto di poter incontrare il nuovo sindaco Fabio Bergamaschi per capire se ha qualche idea in merito alla ex scuola dei Sabbioni». A parlare è Alessandro Bani, commissario liquidatore della Charis, la Fondazione che ha iniziato senza mai terminare il campus scolastico meglio noto in città come ex scuola di Cl. «Avevo previsto una nuova serie di aste dopo l’estate – spiega Bani –, ma credo che ormai sia noto a tutti che il complesso è in vendita. Chi è interessato può intavolare una trattativa privata con me. A oggi il valore dell’intero campus è di un milione e mezzo di euro».
Il commissario liquidatore conta su un aiuto da parte della nuova amministrazione comunale. «Mi auguro che il nuovo sindaco possa fare qualcosa per risolvere un problema che è comunque anche della città. In questo momento ci sono a disposizione ingenti risorse grazie al Pnrr. La ex scuola con palestra e auditorium potrebbe essere acquistata dal Comune per un uso pubblico». La messa in liquidazione volontaria della Fondazione Charis, che avrebbe dovuto realizzare il campus scolastico meglio noto come scuola di Cl, risale al 10 febbraio 2013. La decisione era stata presa per via dei debiti accumulati.
In nove anni e mezzo, Bani ha cercato inutilmente di vendere i quattro lotti del cantiere, insieme o separati, dando corso a tre serie di aste. Senza successo. In questo lasso di tempo, le ipotesi di recupero non sono mancate. Più volte si è parlato della possibilità di riutilizzare l’edificio principale per ospitare la nuova sede del liceo Racchetti, che l’amministrazione provinciale vorrebbe invece realizzare a San Bartolomeo dei Morti. Benché economicamente più conveniente, l’operazione non è mai andata in porto.
A seguire, la Provincia aveva avanzato l’ipotesi di una permuta tra il lotto principale del cantiere della ex cascina Valcarenga con la propria sede cremasca di via Matteotti. Proposta mai formalizzata. Anche le trattative private per l’acquisto del Campus, non hanno mai portato a proposte concrete. Più di recente erano stati ipotizzati prima un albergo e poi una Rsa, fino all'offerta del titolare della Sanitas di acquisto del lotto principale. Dopo aver chiesto e ottenuto il cambio di destinazione d’uso da servizi scolastici a servizi sanitari, l’offerta è stata ritirata.
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