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LA MORSA DELLA SICCITÀ

Il Po una distesa di sabbia. Portate e fondali da shock

Livelli a picco lungo tutta l’asta del fiume: al Mandracchio di Cremona ci sono 40 centimetri

Elisa Calamari

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29 Giugno 2022 - 05:05

Il Po una distesa di sabbia. Portate e fondali da shock

CREMONA - Tanto rumore per nulla, perché la pluriannunciata pioggia è rimasta per lo più una chimera e non ha in ogni caso fatto salire il livello del Po: dai -8,18 metri del primo pomeriggio ai -8,21 registrati dalla stazione idrometrica del vecchio ponte appena prima dell’ora di cena. A picco anche le portate, che stando agli ultimi bollettini realizzati con la collaborazione dell’Autorità distrettuale del fiume Po, sono scese a 164 metri cubi al secondo a monte della diga di Isola Serafini e 238 metri cubi al secondo a valle.

La sezione di Pontelagoscuro, però, risulta quella più in crisi: portata di soli 161 metri cubi al secondo, con uno scarto di oltre il 90% rispetto alla media. Non va meglio sul fronte dei bacini, dove il lago Maggiore ha un riempimento del 25% con un livello a Sesto Calende di -1,8 centimetri. In lieve flessione il Garda, con un riempimento al 54%, e resta in difficoltà il lago di Como, con un riempimento pari solo al 12% ed una quota di -19,1 centimetri rispetto ad un minimo di regolazione a -0,40 centimetri. Aumentata anche la stima del cuneo salino, con valori massimi di intrusione stimati attorno ai 25 chilometri dalla foce. Pure il bollettino sui fondali, realizzato quotidianamente da Aipo e consultabile online, è allarmante.

Tanto per fare qualche esempio: 50 centimetri a fronte Zibello, 40 all’entrata del mandracchio di Cremona, 100 al ponte stradale di Casalmaggiore, 90 a Bosco Ex Parmigiano, 70 a Monte Isola Pescaroli. Una situazione documentata anche dall’European space agency (Esa) che mostra, attraverso spettacolari immagini scattate dallo spazio, l’abbassamento del Po nella zona piacentina, con confronto fra il giugno 2020 e il giugno 2022. Proprio un progetto finanziato dall’Esa ha anche rivelato che nel Mediterraneo è attualmente in corso un’ondata di calore marino: a maggio 2022 le temperature registrate hanno superato di 4 gradi la media del periodo 1985-2005.

Secondo questa ricerca, la temperatura dell’acqua in superficie ha raggiunto picchi di oltre 23 gradi. La ricerca punta allo sviluppo di strategie per identificare tali ondate di calore marino e stabilire il loro effetto sugli ecosistemi. Intanto, oggi si riunirà nuovamente l’Osservatorio sulla crisi idrica coordinato dall’Autorità distrettuale: servirà anche per fare il punto della situazione sulle precipitazione scese nel bacino del Po nelle ultime ore.

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