L'ANALISI
27 Giugno 2022 - 01:10
Maurizio Borghetti
CREMA - Esce all’esterno dell’ospedale, in camice bianco, con un sorriso amaro. Ma il primo commento è di chi si aspettava il risultato del ballottaggio e quindi prende la sconfitta con filosofia. Maurizio Borghetti si rammarica per aver dovuto vivere l’attesa dello spoglio nel reparto di radiologia del Maggiore. «Ero in ferie e ho visto tardi la mail che mi è arrivata per il turno notturno. Chi va a votare ha sempre ragione e quindi faccio i miei complimenti sinceri a Fabio Bergamaschi che ha vinto e gli auguro buon lavoro».
La percentuale assai bassa di affluenza al ballottaggio è stata il segno premonitore di una sconfitta della quale il candidato sindaco del centrodestra dice di aver avuto sentore in anticipo. «La forbice che si era creata dopo il primo turno non ha sicuramente invogliato la gente ad andare a votare. Vista la percentuale, mi viene da dire che ci hanno creduto in pochi. Non so perché le persone non vadano più ai seggi; probabilmente c’è un misto di disaffezione e indifferenza. La mia unica speranza era quella che i votanti aumentassero in maniera sensibile. Così non è stato, anche perché la bella giornata invitava a gite fuori porta».
I dubbi sull’esito della consultazione elettorale, Borghetti confessa di averli avuti già a metà della campagna. «Adesso lo posso dire. Dopo il primo turno non credevo più nella vittoria, ma anche molto prima avevo avuto sentore che non ce l’avrei fatta. Bisognava avere la possibilità di andare casa per casa, ma mancavano le risorse e non c’era la volontà di spendere. Non siamo riusciti a fare comunicazione come avremmo voluto. Non abbiamo potuto fare pubblicità a pagamento. Le campagne elettorali, ormai, si basano soprattutto sulla capacità di fare promozione. Ringrazio comunque chi mi ha dato una mano».
Scarsa affluenza, pochi mezzi a disposizione per la campagna elettorale, ma anche la frattura con Simone Beretta, che ha corso da solo, rientra nei motivi della sconfitta. «Se fossimo stati uniti dall’inizio – afferma Borghetti - sicuramente saremmo arrivati al ballottaggio con un distacco inferiore e i nostri elettori sarebbero andati a votare con più convinzione». Alla fine delle fatiche, al candidato sconfitto rimane comunque qualcosa di positivo. «E’ stata una bella esperienza. Mi è stato chiesto di correre e l’ho fatto volentieri». La popolarità di medico acquisita durante la pandemia non è bastata. «Forse la gente mi vuole più bene come medico che come sindaco. Pensavo che la notorietà acquisita potesse pesare di più».
Guardando avanti, per Borghetti ci sono cinque anni all’opposizione. «C’è un gruppo con cui lavorare in consiglio comunale e persone da far crescere per il futuro del centrodestra. Sosterremo le istanze di chi ci ha votato e cercheremo di ricreare interesse per la cosa pubblica. Porteremo le nostre idee senza fare la guerra a nessuno. Dialogando, magari si riescono a fare delle buone cose».
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