L'ANALISI
15 Giugno 2022 - 18:03
CREMONA - A fronte del perdurare della grave crisi idrica, A2A ha già da qualche giorno incrementato i rilasci d’acqua a valle dei bacini della Valtellina, anticipando di conseguenza le produzioni di energia idroelettrica.
Nei primi 5 mesi dell'anno è stata registrata in Lombardia una riduzione delle precipitazioni del 59%, con conseguente contrazione delle produzioni idroelettriche del 32% rispetto alle medie storiche.
La situazione appare ancora più grave in ottica prospettica, dal momento che il forte caldo ha già determinato lo scioglimento dei manti nevosi con una conseguente riduzione dell'energia producibile nel corso dell'anno.
La carenza idrica sta avendo un impatto in modo indiretto anche sul settore termoelettrico, dal momento che alcuni impianti di produzione sul fiume Po sono costretti allo spegnimento per mancanza di acqua necessaria per il loro raffreddamento.
Il ruolo di un operatore come A2A impone di contemperare le esigenze di supportare il gestore della rete per la sicurezza e l'equilibrio del sistema elettrico nazionale nel breve e nel medio termine, ma anche di assecondare le necessità del territorio.
Per queste ragioni, il Gruppo ha elaborato una revisione del piano di produzione del mese di giugno tale da dare continuità ai maggiori rilasci d’acqua, compatibilmente con le necessità di rete.
«La situazione di siccità è in peggioramento: in alcuni territori non piove da 110 giorni» e in decine di Comuni di Piemonte e Lombardia «sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più». Così all’Ansa Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po - Ministero transizione ecologica (AdPo-MiTe), dopo l’allarme già lanciato nei giorni scorsi dall’Osservatorio sulla siccità.
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