Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

L'EMERGENZA

Siccità: «È la peggior crisi idrica degli ultimi settant’anni»

Il Po sfonda di nuovo la barriera degli 8 metri sotto lo zero. L’allarme e l’appello di Aipo e Autorità di Bacino

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

11 Giugno 2022 - 05:25

Siccità: «È la peggior crisi idrica degli ultimi settant’anni»

Il fiume Po

CREMONA - Il livello del Po è tornato al di sotto degli otto metri, per la precisione -8,04 è quanto ha rilevato ieri la stazione idrometrica di Arpa Lombardia situata nei pressi del ponte. E così, con l’emergenza siccità sempre più pressante, a Parma si è riunito l’Osservatorio sugli utilizzi idrici, strumento operativo coordinato dall’Autorità distrettuale del fiume: ha proposto aiuti concreti per le zone di valle, anche da parte del comparto idroelettrico.

Si è parlato della «peggior crisi idrica da 70 anni ad oggi» e sono stati illustrati gli indicatori idro-meteo-climatici che la attestano: tutti con il segno meno, nonostante il fabbisogno per gli usi civili, irrigui e ambientali sia assolutamente più alto rispetto alle medie stagionali. Una situazione già drammatica in Piemonte e nel vicino territorio Bergamasco, dove ai sindaci sono state suggerite eventuali sospensioni notturne delle erogazioni per rimpinguare i livelli dei serbatoi. E intanto Terna, in prospettiva delle prossime settimane, attesta anche la progressiva scarsità di risorsa utile per il raffreddamento adeguato delle centrali elettriche.

Alla luce del quadro generale sempre più preoccupante, il segretario generale dell’Autorità di bacino, Meuccio Berselli, ha ribadito quanto già osservato nei giorni scorsi: «É necessario rilasciare una quantità di risorsa sufficiente per dare maggior ristoro alle aree di valle, in linea con il principio di sussidiarietà tra territori».

E il direttore generale dell’Aipo, Luigi Mille, ha confermato che l’agenzia, in qualità di ente regolatore dei rilasci dal Garda, «sta già provvedendo proprio in queste ore a rilasciare un’ulteriore quantità di acqua, vale a dire fino a 10 metri cubi al secondo, rispetto alla media: proprio per dare livelli più alti alle zone di valle».

Durante l’Osservatorio il comparto idroelettrico (presente anche Assoelettrica) ha assicurato disponibilità, indipendentemente dalle concessioni legislative, a sostenere il settore primario dell’agricoltura in caso di manifesta necessità produttiva.

Dai grandi laghi è stata inoltre confermata la possibilità di scendere sotto i livelli minimi di invaso, per contribuire ad alimentare con continuità e per quanto possibile i corsi d’acqua di valle, sia per finalità irrigue che per il mantenimento dell’habitat e della biodiversità.

Infine, nell’ottica della massima trasparenza e per una condivisione unitaria delle scelte strategiche, è stato assicurato che «ogni decisione territoriale con potenziali effetti sulla risorsa idrica sarà condivisa prontamente tra tutti i partner e utilizzatori».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400