SOS ACQUA
12 Giugno 2022 - 05:15
La chiesa di Sospiro
SOSPIRO - Una dozzina di ragazzini hanno sfondato la porta dell’oratorio. Il parroco don Federico Celini, ha deciso di non sporgere denuncia, ma di intraprendere un percorso di recupero convocando i genitori e mettendo in atto un progetto di accoglienza di carattere sociale e civile con le agenzie educative del territorio.
Un episodio non isolato, che si inserisce in un contesto di ripetuti atteggiamenti di maleducazione e non rispetto delle regole, delle cose e delle persone che già in passato, purtroppo, si sono verificati all’interno degli spazi oratoriali. Proprio in virtù di tutto ciò, il parroco ha deciso di intraprendere la via del dialogo, non della punizione.
Secondo quanto si è potuto apprendere i fatti si sono svolti di sera, quando l’oratorio era chiuso. All’interno erano presenti alcune ragazze che stavano preparando le attività del grest, in partenza proprio domani.
Ad un certo punto, un gruppo di dodici ragazzini «vivaci», tutti minorenni e residenti a Sospiro e dintorni, hanno sfondato la porta d’ingresso per poter accedere all’interno dei locali.
«Sono intervenuto – ha spiegato don Celini – e ho cercato di rimediare alla situazione cercando di farli ragionare e mettendo in atto tutti gli accorgimenti educativi necessari, non sanzionatori. La mia decisione infatti è stata quella di non sporgere denuncia, ma di mettere in atto un percorso educativo di carattere sociale e civile finalizzato al recupero di questi adolescenti. Ho quindi contattato personalmente i loro genitori e ho organizzato un incontro per poter condividere assieme una linea. La decisione è stata quella di coinvolgere le varie agenzie educative presenti sul territorio per rafforzare un’alleanza».
Una linea condivisa e di dialogo, che però non deve essere sottovalutata. «Questo non significa – prosegue il parroco – che il fatto non sia grave. Tutt’altro. L’obiettivo è quello di mettere in campo con loro un percorso al termine del quale verranno reinseriti nella realtà dell’oratorio dopo un periodo di stop».
Alcuni di loro infatti avrebbero dovuto iniziare un nuovo percorso diventando animatori di ‘Batticuore’. Ma per il momento tutto è stato sospeso. In attesa di una valutazione finale. «Dovranno dimostrare di essersi guadagnati la fiducia in modo da poter essere reinseriti nella realtà dell’oratorio.
Non è la prima volta che l’oratorio viene preso di mira dai vandali. In passato, infatti un gruppo di ragazzini avevano appiccato il fuoco e distrutto i festoni e i cartelli realizzati da animatori e bambini del grest appesi al cancello. Anche in quel caso era stato escluso in maniera categorica che si trattasse di forme di rappresaglia contro l’operato della parrocchia, ma si era pensato a un atto molto grave di bullismo, un gesto di nullafacenti. Proprio per ‘reagire’ a questo ignobile gesto, anche in quel caso, si era attivata la via del dialogo. Era stato stato realizzato ed esposto un bellissimo cartellone con una frase di Madre Teresa di Calcutta.
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