L'ANALISI
30 Maggio 2022 - 08:09
CASTELLEONE - Incendio nel verde. La Casa del Dosso, splendida villa padronale al civico 11 di via Quadelle, finisce in una trappola di fiamme. Sul posto il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Crema e Cremona coi carabinieri e la Protezione civile di Castelleone. In prima linea, da subito, anche il sindaco Pietro Fiori. Il rogo domato al meglio ma non senza danni ingenti. Potrebbe trattarsi di un episodio doloso, almeno secondo la proprietà. Le indagini devono ancora partire ma Enrico Campagnoli, un giornalista milanese penna di punta di Tribuna Stampa, ha pochi dubbi: «La casa – racconta – era di mio nonno, maresciallo a Castelleone. Io vivo a Milano ed è stata una vicina ad avvertirmi. Non credo si tratti di una casualità visto che già in passato un gruppo di giovani, di 18 anni o poco meno, aveva non solo minacciato una testimone dei vandalismi ma anche divelto una porta dell’abitazione. Episodi più o meno gravi, sempre durante il periodo che corrisponde con la fine delle scuole, si protraggono da un decennio. Ho provveduto contestualmente a denunciare ogni caso alle Forze dell’ordine. Ora siamo arrivati a una situazione decisamente grave e pericolosa».
L’allerta nel pomeriggio. L’incendio divampa e avvolge il vecchio casolare. Pompieri e operatori volontari del Castrum Leonis, col sindaco in testa, in pochi minuti sono lì e la situazione, per quanto grave e critica, non degenera. Sale in macchina alla sua berlina anche il proprietario, un collega di Milano, che sfreccia verso il borgo d’origine. Non è la prima volta che lo fa. Anzi, racconta, deve farlo quasi una volta all’anno da più di dieci anni. La vecchia casa del nonno, infatti, è presa di mira dai vandali praticamente da sempre. «Perché? Una bella domanda, in effetti. Forse perché la villa si trova in una zona bellissima, isolata, piacevole e lontana dal centro. Forse qui sembra naturale, ai giovanissimi responsabili, dar sfogo alla loro inciviltà». E non è neppure la prima volta che i militari devono far capolino nell'oasi: «Tempo addietro si erano verificati diversi furti – chiosa il giornalista–. Il ladro fu individuato dai carabinieri e in seguito condannato ma non passò molto tempo prima che questa giovane ‘gang’ prendesse il suo posto. Speriamo che non accada mai più».
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