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LA GRANDE SICCITÀ FA PAURA

Più acqua nell’Adda, la portata aumenterà dal 60% fino all’80%

La decisione nel confronto tra i Consorzi e l’ente regolatore del lago di Como

Andrea Gandolfi

Email:

agandolfi@laprovinciacr.it

01 Giugno 2022 - 05:20

Più acqua nell’Adda, la portata aumenterà dal 60% fino all’80%

CREMONA - Più acqua per irrigare i campi e contrastare le conseguenze potenzialmente devastanti della siccità. È la decisione assunta ieri nel corso della riunione tecnica ‘online’ tra il Consorzio di regolazione del lago di Como (che alimenta l’Adda) e gli utenti che ne derivano l’acqua. Dopo il grido d’allarme dei Consorzi cremonesi, portato venerdì scorso al tavolo del prefetto, Corrado Conforto Galli, cominciano quindi ad arrivare i primi provvedimenti, in un contesto che rimane, comunque, di grave difficoltà. «L’intesa - spiega Luca Milanesi, direttore del Consorzio Irrigazioni Cremonesi - prevede che in breve la quantità di acqua erogata dal lago passi dal 60% all’80% della competenza massima». Qualche concreto segnale positivo, in realtà, si è visto già ieri mattina: il processo si è messo in moto.


L’obiettivo è quello di alleviare subito le difficoltà delle aziende agricole, sperando ovviamente che quanto prima arrivi anche un po’ di pioggia. Perché i regolatori del lago di Como sono stati chiari: al momento ci sono risorse idriche per un primo turno di irrigazione quasi a pieno regime, ma senza adeguati ‘rinforzi’ dal cielo il ‘bonus’ deciso ieri si esaurirà nel giro di quindici giorni. Garantito il primo turno, la situazione potrebbe tornare al livello di assoluta emergenza dei giorni scorsi, senza altre carte da giocare.


Intanto, però, si prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo. «Inizialmente - ricorda Milanesi - la strategia ipotizzata dal nostro Consorzio era diversa: eravamo convinti che fosse meglio mantenere portate più basse per coprire un periodo più lungo». Una linea di maggior cautela che il rapido peggiorare della situazione e le valutazioni di molti imprenditori agricoli hanno portato ad accantonare. «Ci siamo resi conto che - allo stato attuale - quantitativi inferiori di acqua non avrebbero permesso di irrigare davvero, o comunque con la necessaria efficacia. Del resto, ci si trova di fronte ad una condizione sostanzialmente inedita, non si era mai registrato un periodo di siccità così duro e prolungato. Abbiamo quindi deciso di sostenere anche noi l’altra ipotesi in campo. Senza per questo dimenticare il ‘rovescio della medaglia’: infatti, è chiaro a tutti che questa potrebbe anche essere l’unica irrigazione adeguata che si è nelle condizioni di garantire...».

Un’immagine dell’incontro tenuto venerdì scorso tra i rappresentanti dei Consorzi di irrigazione e il prefetto di Cremona Corrado Conforto Galli


Purtroppo, non resta altro da fare che incrociare le dita e sperare in nuove precipitazioni. Che siano davvero benefiche ed utili, e non solamente devastanti come la violenta grandinata che sabato sera ha colpito nel territorio regionale le province di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. Un evento che ha causato danni molo gravi a parecchie aziende agricole ed alle coltivazioni. «Stiamo raccogliendo le schede con le segnalazioni delle imprese colpite - ha spiegato Fabio Rolfi, assessore regionale ad Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi - e siamo pronti a chiedere al Governo lo stato di calamità e la deroga al Decreto legislativo 102. Fenomeni atmosferici come le grandinate sono sempre più frequenti e violenti. A fronte di tutto questo, gli strumenti assicurativi attualmente in vigore mostrano i loro limiti, ed è purtroppo necessario derogare al Decreto legislativo 102; lo dico pur sapendo bene che le risorse messe a disposizione per i risarcimenti da parte dello Stato arrivano in ritardo di mesi quando non addirittura di anni, e sempre in percentuale ridotta rispetto ai danni subiti dalle aziende».

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