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IL NODO DELLA FAUNA SELVATICA

«Quei lupi? Da noi sono utili, danno la caccia alle nutrie»

Il sindaco di San Bassano Papa: «Quattro gli esemplari nelle campagne e non sono un pericolo»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

08 Giugno 2022 - 05:05

«Quei lupi? Da noi sono utili, danno la caccia alle nutrie»

Un esemplare di lupo in una foto d'archivio

SAN BASSANO/SONCINO - Quattro lupi lungo il Serio Morto, due sull’Oglio. Il bilancio: cittadini tutto sommato tranquilli e il numero di nutrie che cala progressivamente. Forse mai prima d’ora, nella storia del Cremonese, l’avvento di un predatore era stato accolto con tanto e tale favore. Peraltro la cronistoria, pur a distanza di una trentina di chilometri, è la stessa: «Abbiamo avuto un sensibile calo degli esemplari di nutrie e in breve anche di avvistamenti dei lupi — spiega il sindaco di San Bassano Giuseppe Papa —: in ogni caso, pur essendone accertata la presenza, non sussiste alcun metro di valutazione che possa far intendere la colonizzazione come pericolosa o dannosa per la popolazione o per il settore agricolo, anzi: sono utili».

Il sindaco di San Bassano Giuseppe Papa

Della stessa opinione le Gev dell’Oglio a suffragare la tesi esposta negli anni scorsi, proprio a una tavola rotonda riunita a San Bassano, del biologo del Wolf Appenine Center Luigi Molinari: «I lupi — ha spiegato — sono tra gli animali più perseguitati di sempre e senza un giustificato motivo. Non è l’uomo a doverli temere, semmai è l’esatto contrario, tant’è che non esistono casi accertati di attacco dal 1800. Infondato è anche il timore che possano costituire un pericolo per gli animali di allevamento: la loro alimentazione è molto variegata ma comunque, tendenzialmente, trovano molto più facile cibarsi di carcasse e di animali già morti. Gli assalti ai capi di bestiame sono rarissimi, le loro prede privilegiate sono quelle che trovano facilmente in natura, a cominciare dagli ungulati».

Ci sono (almeno) sei lupi che vivono tra San Bassano e Orzinuovi, passando dal Serio Morto all’Oglio, per Soncino. Cacciano ogni notte e, stando alle prime ipotesi dei naturalisti, non meno stupiti dal grande ritorno, non sono soltanto innocui ma anche benefici. Perché? Banalmente perché riequilibrerebbero l’ecosistema. Sia il Soncinese che l’area verde attorno al Due Ponti, compresi Pizzighettone, Cappella Cantone e limitrofi, sarebbero infatti infestati dai castorini, facili prede notturne dei ferali. Non a caso, infatti, l’identificazione del predatore è passata attraverso l’analisi delle sue feci, contenenti resti dei roditori infestanti, non cacciabili da altra specie diffusa.


Lupi tra Piacentino, Cremonese e Bassa Bresciana. Un pericolo? No. E lo dice la scienza. Sull’Oglio i guardiacaccia non hanno dubbi: «Abbiamo fatto analizzare tracce, impronte e resti. Sono lupi? Sì, con certezza. E sono almeno due. Sono pericolosi? Niente affatto. Questo sia dal punto di vista della ricchezza dell’ecosistema che per l’aspetto del contenimento delle nutrie, tra le prede preferite dai canidi lupini». D’accordo anche il presidente del parco Oglio Nord Luigi Ferrari: «Il lupo non costituisce un pericolo per l’uomo, essendo un predatore opportunista e naturalmente schivo». Soncino, Orzinuovi, Pizzighettone e San Bassano non sono comunque le uniche zone calde sulla cartina che traccia il tragitto del lupo. Sono passati infatti solo sei giorni da un avvistamento sulla Paullese, nei pressi d Madignano. Il ripopolamento della specie, che proviene dalla Fascia alpina e pare aver trovato in Pianura Padana un rinnovato habitat, è ormai una certezza.

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