L'ANALISI
07 Giugno 2022 - 05:00
Un momento del taglio dei tigli ieri mattina nell’area ex Snum: e le polemiche ripartono
CREMONA - I cinque tigli dell’ex Snum, tra via Giordano e via Mosa, adesso sono solo un ricordo. Ieri mattina l’impresa incaricata dal gruppo proprietario Findonati, infatti, ha sradicato le piante che da tempo sono al centro di un ‘braccio di ferro’ con gli ambientalisti. Tanto che nei giorni scorsi, sul cartello riassuntivo dei lavori era comparsa anche la parola «Assassini», scritta da mano anonima. Ora Findonati si appresta a realizzare due rotonde, sistemare i marciapiedi e il bastione sotto la supervisione di un archeologo. Ma intanto, la rimozione degli alberi riapre le polemiche.
«Partiamo dal fatto che, a nostro parere, quel terreno non doveva essere alienato – ribadisce Gigi Rizzi, presidente del circolo Vedo Verde Legambiente Cremona – ma al contrario doveva diventare un parco a servizio della città. Di un nuovo market Cremona non ha bisogno. E soprattutto non ha bisogno dell’incremento di traffico che inevitabilmente ci sarà. Quanto agli oneri di urbanizzazione da 440 mila euro, ripeto che abbonarli per un campo da rugby è a mio parere un’operazione criticabile. La pratica è stata gestita male». Sul previsto abbattimento dei tigli, Rizzi dice che vorrebbe parlarne nella Consulta del verde: «Sono ancora in attesa di una convocazione. Sul Piano del verde il Comune è in ritardo, doveva muoversi prima».
Nel frattempo, parecchi residenti della zona si dicono preoccupati anche per le condizioni delle piante rimaste: la riduzione del radicamento al suolo, confermata dall’azienda intervenuta ieri, rischia di segnare il loro futuro anche in termini di stabilità. Sul tema, ieri è intervenuto anche il Movimento 5 stelle, che chiede il parere di un agronomo per verificare la salute degli alberi e prevenire altri danni. «Mentre stiamo ancora aspettando la ripiantumazione degli alberi abbattuti l’anno scorso come da promessa fatta ma non ancora mantenuta – si legge sulla nota pentastellata –, ci stiamo rendendo conto di come la linea ambientalista promessa in campagna elettorale nel 2019 non venga mantenuta nei fatti».
Per scongiurare il taglio degli alberi dell’ex Snum nei giorni scorsi era anche stata aperta una sottoscrizione su Change.org, avviata da Italia Nostra, Legambiente, Andiamo Oltre Cremona, Crea futuro per le energie rinnovabili, Stati generali clima, ambiente, salute Cremona: «Ormai la decisione di costruire nell’area un altro supermercato è presa – era l’appello lanciato –, ma perché incattivirsi anche contro dei poveri alberi quando c’è un altro lato dell’area completamente libero da cui facilmente si può accedere?».
Hanno firmato in 153, ma le piante sono ormai state rimosse. In fretta e senza neppure usare la motosega: non è servita, perché è bastato urtare il fusto con l’escavatore. E per questa ragione la proprietà ha informato che i tigli rappresentavano a suo avviso un serio pericolo, viste le cattive condizioni dell’apparato radicale.
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