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DOPO LA MANIFESTAZIONE

Cremona Pride, Galimberti: "Sfilare con una statua della Madonna blasfema è per me inqualificabile"

La condanna del sindaco: "Ma questo gesto non può e non deve inficiare la bellezza e l’importanza di quel corteo"

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

06 Giugno 2022 - 15:08

Cremona Pride, Galimberti: "Sfilare con una statua della Madonna blasfema è per me inqualificabile"

CREMONA - Sulle polemiche che si sono create intorno al Cremona Pride - per il manichino dissacrante - mancava il suo commento, ed è arrivato. Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, dalla sua pagina Facebook, ha preso una posizione precisa, chiarendo punto per punto il suo pensiero: "Di questo non c’era bisogno, no - esordisce il primo cittadino -. Non solo perché è offensivo. Anche per il fatto che alla fine fa più notizia il gesto sbagliato, volgare e sciocco di dieci incivili che i colori e l’entusiasmo di migliaia di persone".


E poi prosegue: "Sfilare con una statua della Madonna blasfema è per me inqualificabile. Irrispettoso non solo verso chi crede e verso la storia della città, ma, secondo me, anche verso chi ha partecipato al corteo manifestando le proprie idee con rispetto. A quei pochi dico che esprimere le proprie posizioni deve passare dal considerare e rispettare quelle degli altri. Sempre".

Alla fine fa più notizia il gesto sbagliato, volgare e sciocco di dieci incivili che i colori e l’entusiasmo di migliaia di persone

E poi parla di sé: "In questo weekend, relativamente all’episodio, ho ricevuto qualche messaggio che tirava in ballo la mia coerenza personale, anche di cattolico.  Essere coerente per me passa dalla condanna ferma di quel gesto. Senza se e senza ma. Essere coerente passa anche dal considerare che si è trattato di un gesto isolato, che non può e non deve inficiare la bellezza e l’importanza di quel corteo, ed è quello che il Comune ha patrocinato".

E va oltre: "Essere coerente vuol dire anche cogliere gli spunti arrivati dalla piazza di sabato e dall’indignazione legittima del giorno dopo, per rilanciare il confronto civile e costruttivo sui temi posti dal pride, sul modo che si ha ancora (anche a Cremona) di guardare la diversità sessuale giudicando e condannando prima che cercando di capire e incontrare l’umanità dell’altro. Il diritto di espressione non è un diritto all’offesa. La libertà individuale non può tradursi in un egoismo individualista di pretesa. Allo stesso tempo, ogni diversità negata è una negazione di tutte le diversità e opporsi a discriminazioni e violenze significa opporsi a tutte le discriminazioni e violenze contro tutti. In altre parti del mondo, dove proprio le persone che colorano i pride vengono discriminate o addirittura eliminate, e anche qui, dove spesso ancora prevale una cultura omofoba e macista".

E conclude: "Per questo, mi piacerebbe che su questi temi anche in città si aprisse un dibattito serio, rispettoso e costruttivo.
Ecco perché il pride è stato importante. Come mi ha scritto un amico: “Sabato ho visto 20 metri stupidi e offensivi e mi sono profondamente indignato. Però mi è rimasto il resto. Quasi un chilometro di colori e di diritti”.

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Commenti all'articolo

  • Renato Cappelli

    07 Giugno 2022 - 07:42

    Signor Sindaco mi spiace ma non mi ha convinto. È possibile che non abbia mai visto dei filmati di queste manifestazioni che hanno come tratto comune quello della provocazione (anche blasfema) ed ostentazione di atteggiamenti osceni ed esplicitamente sessuali? Sarebbe bastato un attento controllo da parte delle forze dell'ordine per evitare questo gesto dissacrante ed offensivo per noi cristiani.

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