L'ANALISI
17 Maggio 2022 - 05:05
CREMONA - Ha creato e continua a creare sconcerto la vicenda, segnalata dalla cooperativa Il Ventaglio blu e da Anffas, riguardo alla difficoltà dei ragazzi delle due associazioni, che non riescono a trovare appartamenti in affitto. Una locazione dietro regolare pagamento, è bene specificarlo. L’ostracismo verso queste persone - che sono perfettamente in grado, dopo aver seguito un percorso che li ha portati all’autonomia - di vivere da soli, ha dell’incredibile e sta provocando reazioni da più parti. Ad intervenire, questa volta, è Leopoldo Oneta presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili.
«La nostra è un’associazione storica con oltre 2.000 iscritti. Sono presidente da 3 anni, ma la mia militanza in associazione è ventennale. Ho visto passare almeno 60 mila persone da noi, visto che la media è di 3.000 all’anno. E in 20 anni, ne ho sentiti tanti di problemi esposti da persone invalide. Ma questo, devo dire, non mi è mai capitato di sentirlo. Sono rimasto molto stupito. Spero che non sia il segno dei tempi che cambiano in peggio, ma non lo credo, non riesco davvero a crederci. Continuo pensare che ci sia dietro un malinteso. O mi piace pensare che sia così, piuttosto che una triste realtà», spiega Oneta.
«Di solito , con il nostro lavoro, ci troviamo ad affrontare problemi dovuti alle barriere architettoniche. Sono le più varie, inoltre, le problematiche legate alla casa, questo si, ma mai mi è capitato di sentire una cosa simile. Soprattutto non me lo aspetto a Cremona, è assurdo. Questa città è sempre stata accogliente ed inclusiva. Qui è nato il baskin e storicamente siamo sempre stati tra i promotori di iniziative per abbattere pregiudizi e barriere, non per crearne. Una prerogativa che peraltro ci viene riconosciuta a livello nazionale. Nella nostra associazione passiamo il tempo ad ascoltare gli invalidi per capire cosa poter fare per queste persone. Per migliorare la loro vita e risolvere ogni problema si ponga loro davanti. Ho sempre avuto la massima considerazione della coscienza civile di questo territorio e spero dunque che presto si trovi una soluzione per queste persone. Ma anche per il buon gusto. Mi stupirei del contrario. Noi comunque, come associazione, siamo solidali e pronti all'azione. A livello sia locale che provinciale che nazionale, se sarà necessario o ci verrà richiesto, metteremo a disposizione gratuita il nostro ufficio legale o medico legale».
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