SOS ACQUA
11 Maggio 2022 - 18:41
La stazione di Pizzighettone
PIZZIGHETTONE - Vetri infranti, scritte oscene su muri e serramenti, panchine rotte; ma anche incuria, biciclette vandalizzate o addirittura rubate, sporcizia nelle sale d’attesa trasformate in luoghi di bivacco notturno.
Le due stazioni ferroviarie del territorio, quella di Pizzighettone e quella più frequentata di Ponte Adda, sono di nuovo nel mirino gli incivili.
Nel primo caso, dove fra l’altro erano state girate alcune scene del film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, balza all’occhio anche l’erba alta in corrispondenza della pensilina esterna, di fatto inutilizzata e inutilizzabile. Insomma, un biglietto da visita non ottimale per chi decide di ripercorrere e visitare i luoghi del film, magari anche per scattare una fotografia seduto sulla panchina proprio come il protagonista della pellicola.
Nel secondo caso, quello della stazione di Ponte Adda, a scatenare la rabbia dei pendolari sono invece prevalentemente i furti. E infatti, rivolgendo lo sguardo verso la rastrelliera delle biciclette, se ne possono notare alcune ormai prive delle ruote. Ma anche lì non mancano i vetri rotti e da riparare.
Gli atti vandalici in stazione non sono una novità a Pizzighettone e puntualmente, dopo ogni intervento di ripristino, tutto ricomincia da capo. Lo sa bene anche il Comune, che spesso raccoglie segnalazioni. «È un problema di malcostume e di maleducazione — commenta il sindaco Luca Moggi —: per prima cosa servirebbero pene severe e certe per gli autori di questi atti». E poi manutenzioni, che il Comune continua a caldeggiare agli enti competenti. In questo caso Rfi e Ferrovie.
E proprio dalla società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato, arriva una presa di posizione sugli episodi pizzighettonesi.
«Rfi si impegna a ripristinare, riparando ai danni al più presto — è la premessa che arriva dall’ufficio comunicazione —: i fenomeni di disagio sociale stanno aggredendo ulteriormente le stazioni, che per natura sono luoghi aperti al pubblico. Rfi è vittima di questi atti vandalici».
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