L'ANALISI
19 Aprile 2022 - 07:52
Un carabiniere osserva l’asfalto nel punto della tragedia
VAIANO CREMASCO - «Come si possono tollerare strade in queste condizioni? Guardi lo stato in cui si trova questo pezzo, e anche più avanti, quelle buche. Si muore per questa incuria». La voce rotta dall’emozione, un groppo in gola e lacrime agli occhi: Eros Tossi è giunto sul luogo in cui sabato poco dopo le 11 ha perso la vita la fidanzata Alexandra Alexei, poco dopo l’incidente, avvisato dall’amica cremasca della 25enne.
Il giovane di Castelleone, arrivato in sella alla sua rossa Ducati 959 Panigale, non si capacita dell’accaduto. Alla disperazione si mescola un senso di rabbia per aver perso una persona amata, con cui aveva tante passioni in comune, prima fra tutte quella per le due ruote: lui con la rossa superbike, lei con la Yamaha R3 stradale. Parla con i carabinieri, poi con l’amica che sabato mattina era in viaggio con Alexandra, poi chiama casa e racconta della disgrazia capitata alla 25enne di Montodine. Un incidente che, ai suoi occhi, ha un elemento scatenante: le irregolarità dell’asfalto nel tratto di ex statale Paullese subito dopo la discesa dal cavalcavia di Vaiano Cremasco in direzione Milano.
Decine di metri di corsia, quella di destra, visibilmente sconnessa: una serie di avvallamenti che partono quasi all’altezza dal Cardificio Italiano e che proseguono per un tratto significativo della importante arteria. Deformazioni nel manto stradale sicuramente fastidiose per chi transita in auto o furgone, ma che possono diventare davvero insidiose per chi viaggia in moto. I minuziosi rilievi eseguiti dai carabinieri della stazione di Bagnolo Cremasco aiuteranno a far luce (assieme alla testimonianza dell’amica motociclista raccolta dagli stessi militari) sulla dinamica dello schianto mortale: dal segno della sgommata verso destra visibile proprio nel tratto sconnesso al punto di impatto contro il guard-rail.
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