L'ANALISI
07 Aprile 2022 - 10:20
CREMONA - Di nuovo maglia nera. Di nuovo in cima alla classifica sulle concentrazioni di polveri sottili nell’aria: una media di 50,5 microgrammi al giorno nei primi tre mesi dell’anno. A conferire alla provincia di Cremona l’ennesimo preoccupante primato, è Legambiente Lombardia, in occasione della Giornata mondiale della salute che si celebra oggi. Dal report emerge che, in tutti i capoluoghi di regione, i livelli medi di smog nel trimestre invernale risultano tre volte superiori rispetto al valore medio annuo raccomandato dall’Oms. A registrare le concentrazioni di Pm10 più alte sono in particolare le città di Cremona, Mantova e Brescia, seguite dall’area a a più elevata densità di popolazione e di traffico stradale: Milano e Monza.
A Cremona in particolare, tra l’1 gennaio e il 31 marzo è stata registrata una concentrazione abbondantemente al di sopra di quello che dovrebbe essere il limite di esposizione acuta da non superare per più di 35 giorni l’anno. Solo Varese, Lecco e Sondrio si sono mantenute al di sotto del valore corrispondente alla soglia media massima annua (40 microgrammi). Non va meglio se si considera il numero di giorni di superamento del limite di 50 microgrammi: a Cremona sono già stati 41 sui 90 del calendario, mentre il record, in questo caso, è di Milano con 51 giorni di sforamento
«Anche se il primo trimestre risente della particolare situazione meteoclimatica – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –, i dati delle centraline di misura dello smog confermano la necessità di intensificare gli interventi sulle principali fonti emissive. Occorre in particolare ridurre le emissioni da traffico e derivanti dai diesel».
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