L'ANALISI
27 Marzo 2022 - 05:10
La neuroscienziata Valentina Dilda
CREMONA - Donne e scienza è un binomio vincente: a testimoniarlo nei giorni scorsi è stata Valentina Dilda, neuroscienziata e ricercatrice a Princeton nel New Jersey negli USA, cremonese che ha fatto della scienza e della ricerca una missione di vita, oltre che una professione. Valentina Dilda ha incontrato nei giorni scorsi le studentesse e gli studenti del Ghisleri, coinvolta nella mattinata di confronto con i ragazzi dalla professoressa Marianunzia Peruzzi.
A fare gli onori di casa è stata la dirigente Simona Piperno che ha messo in evidenza come la testimonianza di acclarati professionisti sia uno strumento prezioso per gli studenti per capire in che modo e con che predisposizione bisogna mettersi in gioco per trasformare in realtà i propri desideri, per fare delle proprie passioni un motivo di vita.
Valentina Dilda da vent’anni porta avanti negli Stati Uniti l’attività di ricercatrice nell’ambito delle neuroscienze, occupandosi attualmente di strategia digitale e innovazione legata ai trial clinici di malattie neurodegenerative. Dilda ha raccontato agli studenti la sua esperienza di giovane donna che, lasciata l’Italia agli inizi degli anni Duemila, ha iniziato, in un ambiente scientifico prevalentemente maschile, la propria attività e ascesa professionale.
La scienziata cremonese dopo la laurea in neuroscienze cognitive presso l’Università di Parma si è trasferita a New York e ha lavorato allo Human Aerspace Lab nei laboratori NASA adibiti ai simulatori dove si occupa di monitorare gli effetti neurocerebrali negli astronauti al decollo, nella permanenza e al rientro dalla Stazione spaziale internazionale tra cui il noto astronauta italiano Luca Parmitano.
«L’ intervento della relatrice, seguito dagli studenti con particolare attenzione, ha guardato al significato che si tende a dare alla parola fortuna a cui ha contrapposto termini quali preparazione e opportunità — spiega Peruzzi —. Ha inoltre analizzato il significato delle parole successo e autonomia rivolgendosi in particolar modo alle studentesse, invitandole a coltivare la propria indipendenza sociale ed economica. A tutti ha consegnato il suo pensiero ossia ascoltare soltanto la passione personale senza farsi condizionare da pareri esterni capaci di inibire, condizionare le scelte fondamentali di una giovane vita, di trovare in se stessi audacia ossia coraggio nel portare avanti i propri ideali».
Proprio nel segno di offrirsi come testimone di una ragazza neolaureata a Parma che decide di trasferirsi oltreoceano per coltivare la sua passione per le scienze, Valentina Dilda ha osservato come «fondamentale è non avere paura, negoziare ad un tavolo il proprio ruolo professionale e il proprio compenso non è facile, ma attraverso l’esperienza e la maturità, l’individuo impara a rialzarsi nonostante cadute e passi indietro — ha spiegato alla platea ammutolita da tanta determinazione —. Nulla è caso seppure ci sia una sorta di casualità nelle persone che si incontrano, ma tutto è utile per capire e proseguire l’avventura nel viaggio chiamato vita».
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