L'ANALISI
06 Marzo 2022 - 05:05
CREMONA - «È una situazione che va al di là della logica politica ed economica e del rapporto fra gli Stati. Ci incontriamo con il male assoluto, che non ha alcuna remora ad uccidere civili e non si tira indietro davanti a nulla». Lia Quartapelle, deputata Pd della commissione Esteri, descrive così Putin e la situazione che ha creato in Ucraina relazionando il folto pubblico dell’incontro «Crisi Ucraina: tra guerra e nuovo ordine internazionale» che si è tenuto al Civico 81 di via Bonomelli. A moderare l’incontro, Roberto Galletti, vice segretario provinciale del Pd, che ha introdotto gli interventi della Quartapelle e di Luciano Pizzetti, deputato Pd.
«Questo incontro nasce dalla volontà di approfondire la crisi causata da un conflitto che ormai ha assunto contorni europei e mondiali. Siamo tutti molto preoccupati e pronti ad offrire non solo solidarietà e accoglienza ai profughi, ma vie di pace» ha detto Galletti. Presenti, oltre a tanta gente comune, diversi rappresentanti del mondo politico locale e il sindaco Gianluca Galimberti: «Fondamentale sarà monitorare l’evoluzione degli eventi e costruire una cultura dell’accoglienza. Noi siamo prontissimi. Domani ci sarà un incontro in Prefettura per strutturare l’arrivo dei profughi sul fronte sanitario e giuridico. Un grande lavoro è già in atto».
«Ogni comunità — ha spiegato Quartapelle — deve poter dire la sua su quello che è stato un attacco ingiustificato al popolo ucraino. Ci si deve impegnare per una soluzione del conflitto che possa avvenire il prima possibile. La via sono le sanzioni e il negoziato, che deve vedere il contributo anche di India e Cina. La situazione è disperata. Si è parlato tanto delle responsabilità dell’Occidente. Ma c’è una strategia russa che è quella di un regime che ha deciso di ricostituire l’imperialismo perseguendo una durissima repressione interna. Sono più di 6.000 gli arrestati tra i cittadini fino ad ora. Un numero destinato a crescere. Putin colpisce tutti. Chi protesta pacificamente ma anche i media. Ha fatto una legge per punire come crimine penale chi racconta la verità della guerra. Dal 2007 ad oggi la Russia ha provocato una serie di conflitti attorno ai suoi confini: Cecenia, Georgia, e ancora nel 2014 l’annessione militare della Crimea, foraggiando la ribellione in Donbass. Ci furono un milione e mezzo di rifugiati interni già allora. Quel conflitto lo volle perché c’erano già state manifestazioni di piazza per avvicinarsi all’UE con accordi commerciali. Ci sono tracce di sue interferenze nel dibattito social su tutto. Dal referendum catalano ai vaccini. Tentativi di polarizzare per dividere la nostra società. L’Ucraina è solo parte di un’idea russa di intervento e indebolimento dell’Occidente. Come Europa abbiamo dimostrato una grande compattezza in termini di sanzioni. Abbiamo iniziato congelando i conti agli oligarchi, poi escludendo le banche russe dai sistemi di pagamento internazionali, infine congelando le riserve della Banca Centrale Russa grazie a Draghi. Cercando di provocare il collasso dell’economia del paese. Sanzioni mai viste prime che avranno un costo che dovremo sopportare.
«Un’invasione fatta in modo scellerato che non porta sicurezza ne a chi è invaso, né all’invasore — ha aggiunto Pizzetti —. La prima regola della pace è fermare la guerra. Noi ci siamo impegnati con un sostegno attivo e l’invio di armi per potersi difendere. Nello stesso tempo le democrazie devono mobilitarsi anche con l’aiuto di Cina e India. Putin non riporta i soldati morti in patria perchè non vuole rendere conto di quello che fa e ingabbia chi protesta. Inaccettabile».
Conclude Quartapelle: «Altro fronte fondamentale è quello della solidarietà e dell’accoglienza. Il sostegno a chi resiste da un lato. E a quelli che arriveranno. Anche bambini da soli. Una vera accoglienza è un impegno importantissimo. Che fa sapere a chi combatte che c’è un luogo sicuro e caldo dove i loro figli possono sentirsi a casa. L’Europa ha dato una risposta compatta. Anche sull’accoglienza che ha trovato d’accordo persino gli stati che non lo sono mai stati. Un altro mondo è possibile. Non trionferà la legge del più forte. Lo dimostreremo nell’unità europea».
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