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TEATRO PONCHIELLI

Angela Cauzzi «ha agito in assoluta buona fede»

La Fondazione «ha sempre operato come soggetto giuridico di diritto privato», si legge nella motivazione della sentenza

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

04 Marzo 2022 - 21:09

Angela Cauzzi «ha agito in assoluta buona fede»

CREMONA - Fin dalla sua nascita, la Fondazione Teatro Ponchielli «ha sempre operato come soggetto giuridico di diritto privato». È scritto nello Statuto: «Persona giuridica di diritto privato senza fini di lucro». Lo si riafferma nel Codice Etico del 6 maggio 2016. Insomma, la sua «natura privatistica non è mai stata messa in discussione». Nemmeno dopo l’esposto che il 19 maggio del 2020, Andrea Rurale, neo consigliere del cda, presentò in Procura, allungando ombre sull’operato di Angela Cauzzi, storico Sovrintendente che il 31 dicembre avrebbe lasciato il Ponchielli per la pensione. Se la Fondazione fosse stata un ente di diritto pubblico, come si sosteneva in quell’esposto, anche il nuovo Sovrintendente Andrea Cigni avrebbe dovuto essere nominato «mediante una selezione pubblica». Non è andata così. Cigni è stato nominato «nell’ambito di una rosa di candidati selezionati da una apposita società di ricerca per ricerca, auto candidatura o segnalazioni».


«È significativo». Lo scrive il gup Elisa Mombelli nelle 10 pagine (fronte e retro) di motivazione della sentenza di proscioglimento - con formula piena - dall’accusa di abuso d’ufficio della Cauzzi, colonna del Ponchielli che ha sempre «agito correttamente». Il 31 dicembre sarebbe andata in pensione. Ma nell’estate rovente di due anni fa, le hanno dato un amaro benservito tra polemiche e veleni. Un caso politico con colpo di coda giudiziario. «Significativo», parola che ricorre spesso nella motivazione della sentenza emessa dal gup Mombelli, la quale ha recepito le argomentazioni difensive sostenute dall’avvocato Isabella Cantalupo.


Davanti al giudice dell’udienza preliminare, Angela Cauzzi c’era finita con l’accusa di aver affidato la fornitura fonica al fratello Alberto, titolare della Proservice, e la progettazione grafica all’agenzia pubblicitaria di Corrado Testa, la ‘Testa consulenti e creativi’ — fornitori storici della Fondazione —, in entrambi i casi senza gara pubblica. E procurando alle due società «ingiusti vantaggi patrimoniali», dal 2016 al 2020. Ma «la gara non si doveva fare, perché la Fondazione è ente di diritto privato». E, «soprattutto, nessun vantaggio è stato procurato: i pagamenti erano corretti», aveva sostenuto in udienza l’avvocato Cantalupo, documenti alla mano. Le carte prodotte ed esaminate dal giudice raccontano come è andata.


«I rapporti commerciali tra la Fondazione e la Proservice decorrevano, senza interruzione dal 4 aprile 2007». In ordine all’affidamento dell’incarico, «il presidente del Collegio dei revisori dei conti aveva espresso parere favorevole, pur in presenza di un rapporto di parentela tra il titolare e la Sovrintendente, trattandosi di una decisione assunta dal cda e non già di una scelta discrezionale della stessa Sovrintendente che, peraltro, aveva abbandonato la seduta del 4 aprile 2007 prima che fosse discussa la questione relativa all’affidamento del servizio». L’ex Sovrintende Cauzzi «ha agito in assoluta buona fede»

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Commenti all'articolo

  • Aletti.renzo

    04 Marzo 2022 - 22:03

    Naturalmente tutta la giunta comunale, ipocritamente, si congratula per l'assoluzione con formula piena.

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