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Covid, in 4 beccati a non rispettare l'isolamento obbligatorio

Il bilancio dell'attività di controllo del Commissariato di pubblica sicurezza effettuata negli ultimi giorni

La Provincia Redazione

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23 Febbraio 2022 - 11:32

Covid, in 4 beccati a non rispettare l'isolamento obbligatorio

CREMA - Negli ultimi giorni il Commissariato di Crema - guidato dal dirigente Bruno Pagani - ha attivato operazioni di controllo a vasto raggio nei luoghi maggiormente frequentati e ritenuti più sensibili come: stazione ferroviaria, parcheggi, aree vicino a complessi alberghieri, locali pubblici, al fine di contrastare fenomeni criminosi diffusi quali gli scippi, i furti in abitazione e i borseggi nonché per la verifica dell’applicazione delle misure anti Covid.

L’attività che ha visto l’impiego di numerose unità operative del Commissariato di Pubblica sicurezza si è conclusa con 4 indagati.

Sono stati indagati in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria per il reato previsto dall’art.260 del R.D. nr. 1265/1934 (violazione di un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva) 4 soggetti che nonostante fossero sottoposti ad isolamento obbligatorio perché positivi al Covid, si trovavano in tempi e luoghi diversi all’esterno della propria abitazione, in particolare:

  • un cittadino di origine marocchina di anni 26 residente a Crema veniva dapprima controllato in via Solera e il giorno successivo all’interno di un esercizio pubblico cittadino; nell’occasione il giovane aveva avuto un alterco con il titolare del locale in quanto si rifiutava di mostrare il Green pass;
  • una cittadina albanese quarantenne residente a Crema controllata in via Mazzini;
  • un 24enne residente a Crema trovato in via Libero Comune a bordo della propria autovettura;
  • una cittadina italiana di anni 25 residente a Sesto San Giovanni (Mi) fermata in via De Gasperi. 

L’art.260 prevede per chi non osserva un ordine legalmente dato per impedire la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo la sanzione dell’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 200 a 4.000 euro.

A seguito della modifica operata dall’art.4 comma 7 del D.L. 25 marzo 2020 nr.19, la pena è stata inasprita ed è la seguente: “arresto da 3 a 18 mesi e ammenda da 500 a 5.000 euro”.

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