L'ANALISI
20 Febbraio 2022 - 09:58
CREMONA - Cinquanta euro per ‘riscattare’ lo smartphone smarrito da un ragazzino di 13 anni mentre tornava a casa dalla scuola. Il ‘cavallo di ritorno’, un uomo di 50 anni, incensurato, è stato denunciato dalla Squadra Mobile per tentata estorsione. I fatti risalgono al 17 febbraio scorso. Nel tentativo di recuperare il cellulare, il padre lo ha fatto squillare. E dopo alcune telefonate andate a vuoto, ha risposto il cinquantenne. "Voglio 50 euro, se chiama la polizia lo butto via". Il gps ha dato le coordinate della posizione dello smartphone. L’estorsore si trovava in quel momento in via Mantova e si stava muovendo verso zone periferiche della città.
Il padre si è precipitato in Questura per denunciare l’accaduto. La Squadra Mobile ha organizzato un appuntamento trappola tra il genitore e l’estorsore. Gli investigatori lo hanno individuato e fermato. Aveva con sé lo smartphone. E’ stato denunciato alla Procura.
La pratica del ‘cavallo di ritorno’ - ovvero la pretesa di denaro in cambio di un oggetto rubato o smarrito - è un fenomeno molto diffuso, soprattutto tra i ragazzi. Spesso le giovani vittime cedono al ricatto un po’ per paura, un po’ perché sperano di risolvere il problema, aggravando, invece, la situazione. Il capo della Squadra Mobile, Marco Masia, lancia un appello: "Questa pratica è illegale ed è fondamentale rivolgersi prontamente alle forze dell’ordine, perché come è stato fatto dalla Polizia di Stato in questo caso, sono le uniche che possono intervenire ed evitare il compimento di ulteriori reati".
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