L'ANALISI
17 Febbraio 2022 - 05:20
BRESCIA - Per due anni ha maltrattato i figli del suo compagno, il più piccolo di 10 anni, la più grande di 15. È diventata definitiva la condanna a 1 anno, 4 mesi e 15 giorni di reclusione per una maestra di 44 anni, natali a Cremona, casa nel Basso Garda.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa. Sono stati confermati i risarcimenti del danno ai minori, parti civili con gli avvocati Laura Simeone e Andrea Zanotti: 7 mila euro di provvisionale al fratellino, 3 mila alla sorella.
Si chiude così una brutta storia di maltrattamenti cominciata nel gennaio del 2013 e andata sino a gennaio del 2015, quando la sorella ha visto il fratellino rincasare con un profondo graffio che dall’orecchio scendeva fino al collo. La ragazzina ha parlato con sua madre.
I genitori si erano separati nel 2011. Lei e il fratellino stavano con il padre ogni giovedì, dal pomeriggio alla sera, e nei fine settimana. Tutto è filato via liscio fino a quando in casa è arrivata la nuova compagna di papà, con la quale i due fratelli non sono mai entrati in sintonia. La compagna-prof non li salutava, li faceva sentire a disagio, al loro minimo errore si metteva ad urlare e li offendeva. Al più piccolo ha dato del «cretino», del «deficiente», dell’ «handicappato». Alla più grande della «p...», quando voleva uscire con gli amici. Li ha insultati, mostrando i pugni, la compagna di papà, donna malvagia e violenta.
Il capo di imputazione racconta di quando ha preso il bambino e gli ha infilato la testa nel water per punirlo, dei capelli tirati fino a farlo piangere, dei pizzicotti sul corpo. Una volta lo ha chiuso nel bagagliaio dell’auto. Spesso gli ha graffiato il viso. La sua ‘colpa’? Usava troppo bagnoschiuma.
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