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CREMA & CREMASCO

Tromba d'aria, è l'ora della conta dei danni

In città e nei paesi si lavora per riparare tetti e strutture. Sarà abbattuto il fienile di Romanengo devastato dalle fiamme

La Provincia Redazione

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09 Febbraio 2022 - 09:43

Tromba d'aria, è l'ora della conta dei danni

CREMA - Restano i danni agli edifici e ancora alcuni alberi pericolanti da rimuovere, dopo la bufera di vento di lunedì, con le raffiche a 120 chilometri orari. Un’intensità del tutto inusuale per il territorio: il risultato è stato l’abbattimento di piante, muretti a secco e decine di tetti scoperchiati. A Romanengo, i Vigili del fuoco di Crema e Cremona hanno lavorato per gran parte della notte tra lunedì e ieri per completare la messa in sicurezza dell’azienda agricola del vicesindaco Ada Schiavini e del marito Daniele Denti, il cui fienile è stato devastato da un incendio scoppiato anche a causa del forte vento di lunedì mattina. La struttura dovrà ora essere demolita. In fumo quintali di fieno. Per fortuna nessuna conseguenza per persone e animali. I vitelli che erano ospitati nella piccola stalla sotto al barchessale sono stati messi in salvo grazie alla prontezza dei proprietari. Il lavoro incessante dei vigili del fuoco ha fatto il resto, permettendo di circoscrivere le fiamme, evitando così che si propagassero alla vicina sala di mungitura, un moderno impianto da poco acquistato.

A Spino d’Adda, il paese più colpito dalla tempesta di vento, è stato riaperto il cimitero, chiuso per l’intera giornata di lunedì a scopo precauzionale per la caduta di alcune coperture. «Abbiamo verificato che ci sono le condizioni di sicurezza e dato mandato per dare il via ai lavori di ripristino quanto prima – spiega il sindaco Enzo Galbiati –: in collaborazione con i Vigili del fuoco abbiamo verificato che le abitazioni più colpite, in particolare quelle di via Adda e via Barbieri, non sono a rischio. Le parti di tetto scoperchiate dalle raffiche o le grondaie staccate dalla forza del vento, sono state rimosse. I singoli proprietari o gli amministratori, nel caso dei condomini, hanno già contattato le imprese specializzate per gli interventi di ripristino. Ringrazio la Protezione civile, i Vigili del fuoco, i Carabinieri e la Polizia locale, per il gran lavoro svolto nel corso dell’intera giornata di lunedì per far fronte a questa ennesima emergenza». Le abitazioni con i cappotti dei tetti parzialmente scoperchiati o le grondaie staccate non sono dunque state dichiarate inagibili dai vigili del fuoco e non si è reso necessario il trasferimento altrove dei residenti. Una disagio non da poco risparmiato a decine di spinesi, al contrario di quanto era accaduto nel luglio 2020, quando una devastante tromba d’aria aveva sconvolto il paese, danneggiando seriamente i tetti di alcune palazzine, tanto da obbligare proprietari e inquilini a trovare una sistemazione temporanea in attesa del ripristino delle condizioni di sicurezza. Lunedì, invece, le famiglie hanno potuto trascorrere la nottata nelle proprie abitazioni.

A Pandino e Palazzo Pignano, altri due comuni dell’area nord ovest del Cremasco in cui si erano registrati danni, ieri sono state completate le ultime verifiche sugli alberi ad alto fusto. Lo stesso lavoro che è stato fatto in città, in particolare quelli che si trovano nei parchi cittadini. Sembra non vi siano situazioni di pericolo. Certo la guardia resta alta. Le giornate legate al forte vento potrebbero ripresentarsi, dunque è massima l’attenzione delle amministrazioni nei confronti delle situazioni a rischio. Praticamente ovunque i cittadini, ma in qualche caso anche gli operatori dei comuni, sono stati impegnati nella recupero dei rifiuti che il forte vento ha sparso per le strade e i marciapiede, davanti ad abitazioni e uffici. In alcuni paesi, come per esempio a Pandino, lunedì era il giorno della raccolta della carta e del cartone da parte del servizio porta a porta di Linea gestioni. Il materiale è finito ovunque. Ancora ieri c’erano strade invase da questi rifiuti.

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