L'ANALISI
29 Gennaio 2022 - 05:20
Il sindaco Stefania Bonaldi e il portoncino del cortile del condominio dove abitava la coppia
CREMA - Si è presa un giorno di riflessione. Il sindaco Stefania Bonaldi è intervenuta ieri sul ritrovamento dei due cadaveri, ormai in avanzato stato di decomposizione, di Raffaele Attanasio e della compagna Ida Seccia, morti nell’appartamento in cui vivevano in affitto. Bonaldi attende l’esito delle indagini, ma ammette che dietro la tragedia ci possa essere una scelta voluta: «Gli inquirenti definiranno i contorni della vicenda – sottolinea –: intanto, esprimo scoramento per quanto è avvenuto. Da ciò che apprendiamo dai media è assai difficile che per due persone di mezza età mancate in quel modo si possa parlare di morte naturale. Attendiamo dunque maggiori informazioni da chi è deputato a investigare». Per il sindaco chi viveva intorno alla coppia non ha responsabilità. «Alla luce degli elementi ora noti, non mi sento di colpevolizzare la città, il tessuto sociale, il vicinato».
In Comune i due non erano conosciuti, stesso discorso per le associazioni che seguono le persone in difficoltà economica e sociale. «Le nostre verifiche – prosegue – hanno escluso ogni contatto col servizio sociale comunale, così come con reti formali o informali di prossimità e aiuto, anche legate alla condizione di disabilità. Le nostre informazioni ci conducono a ritenere che la coppia avesse scelto la riservatezza e la solitudine quale cifra esistenziale, non dando modo a nessuno di tessere legami di vicinanza o di prossimità tali da far scattare antenne sociali o allerte di alcun genere. Aggiungo che certamente il periodo pandemico dal quale ci auguriamo di poter uscire presto, condannandoci tutti a stili di vita più ritirati, può essere una aggravante, perché le persone, senza che sia una scelta voluta, si perdono di vista con molta più facilità e viene meno anche la custodia sociale indiretta messa in atto a fin di bene dal vicino o dal conoscente».
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