L'ANALISI
13 Gennaio 2022 - 05:15
Il locale a soqquadro
CASALMAGGIORE - «Mi è passata davanti e l’ho riconosciuta, anche perché portava appeso al polso il borsellino che mi aveva rubato. Così l’ho fermata e mi sono fatta restituire il maltolto».
Si è travestita da detective, Claudia Badalotti, la titolare del Lady Café che nei giorni scorsi era stata vittima di un raid ladresco. «Quando l’ho vista camminare tranquillamente per il centro — continua la barista — l’ho avvicinata e le ho chiesto di restituire i soldi che erano ancora nel mio borsellino. In tutta risposta mi ha detto che l’aveva trovato per terra e che non l’aveva rubato. A quel punto, però, le ho fatto presente che era stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza per cui non c’erano dubbi sulla sua identità e sul suo coinvolgimento. Così mi ha consegnato il borsellino».
Ma la vicenda non è finita lì perché l’esercente ha poi chiamato i carabinieri che hanno portato in caserma la giovane donna. Si tratta di una 29enne di origine maghrebina che aveva avuto la funzione di «palo» in occasione del furto. Era rimasta fuori dall’esercizio pubblico mentre il suo complice spaccava il vetro all’ingresso ed entrava all’interno del locale portando a termine la razzia. Che alla fine ha fruttato solo poche decine di euro di ammanco — praticamente solo il fondo cassa — ma che ha provocato danni ingenti al bar oltre al caos lasciato all’interno: cassetti rovesciati, attrezzature gettate a terra, tazzine e piatti danneggiati. Davvero un’amara sorpresa alla riapertura dopo aver trascorso le festività natalizie.
Il furto al Lady Café era avvenuto, infatti, nel periodo della pausa natalizia quando si erano verificati altri episodi del tutto simili in centro a Casalmaggiore. In particolare, ai danni di due saloni di bellezza e parrucchiera che avevano creato un notevole sconcerto in città. Le forze dell’ordine stanno indagando per risalire agli autori delle scorribande e per capire se i raid possano essere collegati fra di loro.
In effetti, le modalità di azione sembrano essere praticamente sovrapponibili e gli indizi che si stanno raccogliendo potrebbero ben presto sfociare in denunce circostanziate e mettere un punto fermo al periodo nero degli assalti alle attività commerciali.
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