L'ANALISI
04 Gennaio 2022 - 05:10
Sopralluogo e misurazione della falda a cura degli esperti inviati dal Tribunale amministrativo regionale nel marzo del 2013
CAPPELLA CANTONE - Nella battaglia legale che vede contrapposti Roncelli Costruzioni, la Provincia di Cremona e il Comune di Cappella Cantone, irrompe anche Lameri Cereals. Lo fa con un atto d’intervento volontario del legale Elia Di Matteo: una vera e propria discesa in campo nel processo amministrativo che si apre, ma forse sarebbe più corretto dire riprende, il prossimo 9 febbraio davanti al Tar di Brescia. L’imprenditore sambassanese, la cui azienda sorge a mezzo chilometro dall’ex cava indicata dalla società bergamasca come sede di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, ha infatti trasposto innanzi al Tribunale bresciano il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica con la richiesta di inserirlo in una discussione unica e congiunta insieme a quello inoltrato da Roncelli. Con finalità diametralmente opposte. Se l’impresa proprietaria del fondo punta all’annullamento del diniego di realizzare la discarica formulato dalla Provincia nel febbraio 2021, Lameri chiede invece il rigetto dell’istanza di Roncelli stesso, definendola «inammissibile, improcedibile, oltre che infondata».
«Nel 2015 – osserva Di Matteo – una sentenza del Consiglio di Stato ha disposto l’annullamento del progetto di discarica e con esso gli atti impugnati presupposti, connessi e conseguenti. Sentenza il cui contenuto è ben noto alla Provincia di Cremona, che avrebbe dovuto dichiarare irricevibile la domanda della Roncelli Costruzioni. Non è rilevante né sufficiente sostituire il termine rifiuti ‘pericolosi’ con la dicitura rifiuti ‘non pericolosi’, perché sempre rifiuti sono. Il sito di Retorto era e rimane non idoneo per smaltirvi qualsivoglia tipologia di rifiuto, così come dichiarato e non autorizzato dal curatore del fallimento».
Il legale, nel proprio documento, ribadisce altri elementi ostativi alla possibilità di dare vita all’interno dell’ex cava a un’attività di tipo industriale. «Trattasi di un sito agricolo ricadente in un ambito agricolo strategico. Circostanze, queste, certificate nel Pgt del Comune di Cappella Cantone, accertate e dichiarate dal Tribunale Penale di Milano che aveva disposto la confisca del sito ma anche dal Consiglio di Stato e, perfino, dalla sezione fallimentare del Tribunale di Bergamo. Il curatore ha venduto alla Roncelli un terreno con destinazione contadina e non industriale. Destinazione agricola che potrebbe essere modificata, solo previa adozione/approvazione di un nuovo Piano di governo del territorio da parte del consiglio comunale di Cappella Cantone. Oltretutto l’agricoltura in Italia è praticata da soggetti definiti e riconosciuti quali il contadino, l’imprenditore agricolo e le aziende agroalimentari. Roncelli, invece, opera in un altro settore».
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