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Nodo mercato: «Non resti così. I banchi in altra zona»

Il consigliere Beretta: «La mia idea? Spostare gli ambulanti in un’area più idonea»

La Provincia Redazione

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22 Novembre 2021 - 05:30

Nodo mercato: «Non resti così. I banchi in altra zona»

CREMA - «Non posso anticipare ora quello che sarà scritto nel mio programma elettorale, in vista delle amministrative 2022, ma evidentemente la situazione del mercato così com’è non va bene: la mia sarà una proposta rivoluzionaria». Simone Beretta, candidato sindaco e attuale consigliere di minoranza di Forza Italia, interviene sulla crisi del principale appuntamento commerciale all’aperto della città: sulle tre date settimanali, il martedì, giovedì e sabato, soffre soprattutto quella di mezzo. Sotto le pensiline di via Verdi gli ambulanti che si sono ridotti ormai a poco più di 50 unità – il sabato sono un centinaio – e larghissimi vuoti. Beretta nella sua presa di posizione lascia intendere di voler valutare la possibilità di un trasferimento dello storico mercato, e soprattutto di puntare a una nuova formula. «Per me è preminente l’interesse degli ambulanti – sottolinea –: quella che andrò a identificare sarà una proposta che li favorirà, al di là delle loro paure». Non esclude nemmeno che si possa pensare ad un appuntamento quasi fisso, passando dalle attuali tre date a sei la settimana.

RILANCIARE IL MERCATO

Beretta invita ad avere coraggio, a guardare ad un cambio di rotta: «Ho letto – conclude Beretta – che l’assessore al Commercio Matteo Gramignoli sta riflettendo sull’eventualità di diminuire gli spazi delle pensiline per il mercato del giovedì, evitando così che occupando tutte e quattro le aree la scarsa presenza di ambulanti crei ampi vuoti. Io dico no a proposte al ribasso. Bisogna invece procedere nella direzione opposta, agire in maniera decisa per rilanciare il mercato. Non restiamo fermi agli anni ‘80, la realtà del commercio è profondamente cambiata. Per tutelare i nostri ambulanti ci vuole un progetto per il medio e lungo periodo, altrimenti andando avanti così non resterà loro che vendere le licenze. Mio padre lavorava come ambulante, so bene di cosa si parla. E riconfermo che è tempo rivoluzione».

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