L'ANALISI
20 Ottobre 2021 - 16:25
L'avvocato Andrea Guizzardi
CREMONA - «Non vado a rovinarmi per 1.000 euro», disse il 30 ottobre del 2019, dopo aver incassato l’assoluzione dall’accusa di aver ‘taroccato’ una sentenza del giudice di pace apparentemente favorevole ad una sua ignara cliente. Due anni dopo, il 27 maggio scorso, era di nuovo a processo per aver falsificato un decreto ingiuntivo, ma quell’atto era una copia. Seconda assoluzione anche dall’accusa di aver tentato di truffare un’altra cliente. Ora, però, i guai si moltiplicano per Andrea Guizzardi, 45 anni, avvocato cortese, uno studioso con la predilezione per il diritto penale e la passione per la scrittura, tre romanzi al suo attivo e una collezione di premi letterari. Guizzardi avrebbe continuato a fabbricare falsi. Dagli atti giudiziari alle firme di giudici e cancellieri del Tribunale di Cremona e del palazzo di giustizia di Milano. Sentenze, decreti di pignoramento, decreti ingiuntivi. Agli occhi dei clienti, vinceva le cause. Peccato che fossero dei falsi, scovati dalla Squadra Mobile nel suo pc-miniera. E tutto perché? Secondo chi ha indagato, per avere un ritorno economico dalle parcelle. Non cifre da capogiro. Guizzardi non si sarebbe affatto arricchito, anzi. Ora, l’avvocato deve stare alla larga dai tribunali per un anno.
Il conto alla rovescia è partito il 15 ottobre scorso, giorno in cui gli è stato notificato il divieto temporaneo di esercitare la professione, misura cautelare interdittiva disposta dal gip, Elisa Mombelli; su richiesta del pm Vitina Pinto che indaga l’avvocato-scrittore per falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Vi è il pericolo di reiterazione del reato.
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