L'ANALISI
28 Luglio 2021 - 08:45
CREMA - Quest’anno il Comune spende in sole manutenzioni stradali quanto aveva investito nel quinquennio 2011-2016, ovvero 2 milioni di euro. Si tratta di un’inversione di tendenza che dovrebbe consentire, se il trend verrà confermato nei

prossimi anni, di effettuare finalmente con puntualità la manutenzione della viabilità cittadina, a tutto vantaggio della sicurezza. Nel quinquennio 2011-2016, quello della Spending review e del Patto di stabilità, diretta conseguenza della crisi dei mutui subprime, gli enti locali erano impossibilitati a investire. Anche Crema non faceva eccezione: «I tecnici ce lo ricordano ogni anno – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Fabio Bergamaschi –: l’ottimale sarebbe poter spendere mezzo milione ogni 12 mesi». Dal 2017 le cose sono progressivamente cambiate e la capacità di spesa dei Comuni è tornata a salire: in realtà, almeno per quelli virtuosi, non era mai venuta meno, ma veniva bloccata dalle normative nazionali atte a ridurre il debito pubblico. Quest’anno il boom: in soli 12 mesi gli investimenti per le manutenzioni delle vie cittadine ammontano a due milioni di euro.
Dati snocciolati in sala dei Ricevimenti da Bergamaschi e dall’assessore al Bilancio Cinzia Fontana. «Un settore, quello manutenzioni stradali – prosegue Bergamaschi – che giustamente sta molto a cuore ai cremaschi e che merita di essere

raccontato. Dalla Spending review sono passati pochi anni, ma si tende a dimenticare, anche per i tanti eventi accaduti in seguito, come la pandemia». L’obiettivo degli ultimi 10 mesi del secondo mandato Bonaldi è quello di recuperare almeno in parte i ritardi accumulati in un decennio. «Da qualche anno a questa parte abbiamo invertito la tendenza e crediamo dunque di esserci riusciti» ha concluso Bergamaschi. Fontana ha spiegato le scelte fatte nel periodo del blocco della spesa «La crisi finanziaria ha avuto impatto su tutte le manutenzioni, verde pubblico, edilizia scolastica, strade, non poteva essere altrimenti: l’economia si contraeva, dunque diminuivano gli investimenti, la crisi edilizia faceva crollare gli oneri di urbanizzazione e i Comuni dovevano spendere di più nel sociale. Dal 2017-2018 siamo stati capaci di un’inversione, quando la situazione generale ce l’ha consentito; negli ultimi cinque anni abbiamo messo a disposizione cinque milioni di euro sulla manutenzione e oggi, oltre alle opere di rilievo, abbiamo risorse per tanti interventi in città».
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