L'ANALISI
23 Giugno 2021 - 15:17
L'ingresso dell'ospedale Oglio Po
CASALMAGGIORE - “Questa mattina abbiamo mandato ai sindaci il documento. Lasciamo una decina di giorni e poi passiamo da tutti per la sottoscrizione. Spero sia corale”. Velleda Rivaroli, ex sindaco di Scandolara Ravara, componente della segreteria PD Cremona, fa il punto sulla proposta illustrata lunedì pomeriggio davanti all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, che pone al centro la richiesta di istituire una Asst Oglio Po, indipendente, “staccata” da Cremona e da Mantova. “Il nostro documento non va contro quello presentato di recente al presidente della Regione Attilio Fontana dai sindaci Filippo Bongiovanni di Casalmaggiore e Valeria Patelli di Calvatone. Ma lo integra con una novità, l’Asst nostra. Penso che si debba prendere come riferimento il circondario cremasco e a quello che ha ottenuto e sta ottenendo sulla sanità. I sindaci magari si “scornano” politicamente, ma sul territorio sono compatti da anni. Questo dobbiamo fare anche noi. Mi auguro che lo si possa comprendere”. Sarà interessante vedere se il territorio riuscirà a essere compatto sulla richiesta dell’Asst Oglio Po oppure se vi saranno dei “distinguo” o delle dissociazioni dall’idea. “Ognuno poi si prenderà le proprie responsabilità”, commenta Rivaroli.
“Siamo convinti che sia giunto il momento del “riscatto” per l’OglioPo. Un riscatto che deve trovare la sua base in una politica capace di parlare ai cittadini e di tutelare quei diritti costantemente erosi dalle disuguaglianze dilaganti. Soprattutto siamo convinti che il nostro OglioPo potrà avere un suo ruolo, importante, solo se i due territori superano le divisioni, a partire da quelle politiche ed amministrative, e mettono in campo una forte azione di collaborazione su vari versanti. Il nostro lavoro va in questo senso perché la politica ha questo ruolo: deve unire e deve dare risposte chiare ad un territorio ed ai cittadini che ne fanno parte”. Stefano Simonazzi, componente della segreteria PD Mantova, Capogruppo #Marcaria2016, dice: “Chiediamo a tutti gli Amministratori e a tutti i 27 Sindaci dell’area Casalasco-Viadanese di sottoscrivere il documento in cui si chiedono più servizi per il nostro territorio ed il riconoscimento dell’OglioPo come reale distretto unico e omogeneo, dimostrando di avere a cuore gli interessi dei cittadini più che gli interessi del proprio partito che oggi governa la Regione e che ogni giorno indebolisce il nostro territorio”.
Il documento condiviso ha già visto e vedrà il coinvolgimento con tutti le parti sociali, istituzionali e politiche presenti ed attive territorialmente: amministratori, forze politiche, delegazioni e sindacati delle associazioni di categoria e di rappresentanza del mondo del lavoro, delle imprese e degli enti locali, terzo settore e mondo dell’associazionismo.
“La nostra intenzione - osservano i promotori - è di arrivare in Regione con questa proposta, sottoscritta da quanti la condivideranno, profondamente convinti che è per noi l’unica strada che possiamo percorrere. Senza se e senza ma!”
Il documento, redatto sotto il profilo tecnico-sanitario, da due addetti ai lavori come Luigi Borghesi e Fabrizia Zaffanella, si occupa anche dell’organizzazione dell’ospedale Oglio Po dal punto di vista organizzativo-funzionale. Con una richiesta forte: “ridateci le strutture complesse, basta con il demansionamento a strutture semplici”. Come dire: vogliamo dei veri primariati. “Mentre concordiamo pienamente sulla individuazione degli Ospedali di Cremona e Mantova come DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di secondo livello, con funzioni, quindi, HUB per il nostro territorio, chiediamo che sia garantito il mantenimento del Presidio Ospedaliero Oglio Po come ospedale per acuti sede di pronto soccorso con tutti i requisiti previsti nelle nuove regole di sistema 2019 per gli ospedali con più di 100 accessi al giorno; tale richiesta è giustificata dalla specifica collocazione geografica del presidio ospedaliero Oglio Po e dalla sua unicità come ospedale per acuti nel vasto territorio distrettuale casalasco-viadanese”.
L’Ospedale Oglio Po “deve inoltre mantenere la classificazione di DEA di I° Livello con la reintroduzione di tutti i servizi che, gradualmente, in questi anni, sono stati ridimensionati o tolti”. Pertanto viene chiesto che:
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