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IL PROGETTO

Dipendenti delle imprese: una task force per le vaccinazioni

Il presidente dell’Ordine nel ruolo di 'reclutatore': «Margini stretti: non sarà facile, ma sono fiducioso»

Luca Puerari

Email:

lpuerari@laprovinciacr.it

06 Maggio 2021 - 06:48

Dipendenti delle imprese: una task force per le vaccinazioni

Gianfranco Lima

CREMONA - La condizione necessaria affinché il progetto di una campagna vaccinale per i dipendenti delle imprese in provincia di Cremona possa decollare è il reperimento di una «task force» di medici che si facciano carico della fase dell’anamnesi, passaggio ancora più delicato dal momento che il dibattito sui vaccini è tutt’altro che chiuso. L’uomo che si è preso il compito di dare una risposta e se possibile risolvere la questione - chiaramente molto delicata - è Gianfranco Lima, presidente dell’Ordine provinciale dei medici.

«Il progetto che abbiamo messo in campo è interessante ma il nodo vero da sciogliere è quello dei medici», racconta Lima. «In questi mesi abbiamo coinvolto tanti professionisti ma quasi tutti hanno carichi di lavoro importanti, in ospedale o negli ambulatori del territorio con decine e decine di pazienti che oggi più di ieri hanno bisogno di assistenza. Non è facile... Abbiamo anche cercato di richiamare i medici pensionati e le adesioni sono state buone, persino superiori alle attese. Ma anche per questa fascia di professionisti i problemi non mancano visto che una parte della loro pensione ora sembra addirittura a rischio».

Il fatto certo è che l’anamnesi, la raccolta dei dati sanitari sensibili del vaccinando, è il momento cruciale. «Non c’è dubbio - spiega Lima - È anche il momento più delicato, che contempla la scelta di quale vaccino somministrare. Anche il tempo gioca un ruolo importante e non si deve avere fretta: mediamente un medico ha bisogno di almeno 10-15 minuti per inquadrare il paziente e fare le scelte corrette. Senza contare che in quei pochi minuti fra medico e vaccinando si deve instaurare un rapporto di fiducia». Lima si è messo subito al lavoro. I tempi stretti sono una delle richieste risuonate nel confronto alla Camera di Commercio. Reclutare personale medico non sarà una passeggiata e servirà anche metodo. «Entro pochi giorni devo avere chiaro il quadro della situazione. Mi muoverò su due livelli. La prima cosa da fare è valutare quanti tra medici di famiglia e medici pensionati possono aderire alla nostra chiamata e poi abbiamo deciso di coinvolgere i medici competenti, quelli del lavoro». In buona sostanza Lima non minimizza le difficoltà ma si dice fiducioso: «Io lo sono di natura».

Il coinvolgimento dei medici del lavoro potrebbe essere una carta molto importante, la speranza è che sia vincente. Sono loro, infatti, i responsabili della sorveglianza sanitaria nelle aziende del territorio, sono loro che già conoscono la ‘storia medica’ dei lavoratori delle aziende che seguono con visite ogni due anni. «Banalmente - chiarisce Lima - il loro coinvolgimento potrebbe voler significare un abbassamento dei tempi necessari per l’anamnesi». Sui numeri di medici necessari per avviare il progetto Lima non si sbilancia, ma per far fronte ai turni necessari nell’arco di una giornata nei tre hub di Cremona, Crema e Casalmaggiore l’obiettivo che si è posto è quello di «convincere» alcune decine di sanitari. L’operazione è cominciata.

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