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L'EMERGENZA CARO ENERGIA

Sport in ginocchio, Zanacchi: «Le spese sono già un problema gigantesco»

L'assessore approfondisce l’impatto delle bollette di luce e gas sugli impianti sportivi: «Nessuno stop, ma tra rincari e canoni abbattuti i conti non tornano»

Elisa Calamari

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04 Ottobre 2022 - 05:25

Sport in ginocchio, Zanacchi: «Le spese sono già un problema gigantesco»

CREMONA - La premessa: «Non vogliamo sospendere alcuna attività sportiva né introdurre aumenti a carico delle società». Il monito, però, è altrettanto chiaro: «Il problema dei rincari energetici è gigantesco e il bilancio comunale deve essere chiuso in pareggio, quindi servono misure per risparmiare». L’assessore allo Sport, Luca Zanacchi, approfondisce l’impatto delle bollette di luce e gas sugli impianti sportivi. Precisando che è quasi totalmente a carico dell’ente pubblico. Da qui le proposte di contenimento costi avanzate nei giorni scorsi alle società, in primis riscaldamento abbassato a 17 gradi e docce parzialmente spente per alcuni sport.

L'assessore allo Sport Luca Zanacchi


«Se escludiamo cinque o sei realtà sportive passate al comodato d’uso, e che quindi hanno in carico il 100% delle utenze, in linea di massima le società cremonesi pagano una quota pari al 15% del consumo effettivo – dice l’assessore –. Tutto il resto è a carico del Comune e quindi della cittadinanza. Nel 2021 per gli impianti sportivi abbiamo speso 800 mila euro per acqua, luce e gas. Ne abbiamo incamerati circa 90 mila dalle società. Considerando anche il fatto che i canoni di locazione sono abbattuti fino al 90%, tanto che ci sono società che per il campo da calcio pagano meno di mille euro all’anno, direi che i contributi indiretti alle attività sportive sono notevoli».

Tanto per fare un esempio concreto: per una delle strutture maggiori, il Palaradi, nel 2021 il Comune ha speso 101 mila euro di utenze e 40 mila di pulizie, incamerando solo le quote di affitto. «In vista degli aumenti che saranno almeno del 100% dobbiamo per forza di cose correre ai ripari – dice Zanacchi –. Abbiamo avviato un percorso che ha previsto innanzitutto il coinvolgimento di tutti i sindaci del distretto, per confrontarci e per uniformare le eventuali decisioni, com’è avvenuto anche in pandemia».


Sono emersi 10 punti e si tratta di una strategia che ha come obiettivo principale evitare, appunto, chiusure e aumenti: «Certo, sono previsti sacrifici – continua Zanacchi –, ma visto il momento è inevitabile. Per illustrare le proposte è stato convocato un incontro con le società e purtroppo, su 55, solo un terzo di esse ha partecipato. Fra le misure, che nascono anche dalle indicazioni date dal Governo, c’è l’abbassamento delle temperature a 17 gradi. So che questo andrebbe a rompere una serie di consuetudini, ma garantisco che allenandosi a quella temperatura non si ammala nessuno. Non si tratta di una proposta fatta a caso, ma frutto di una condivisione anche con le Federazioni. Comunque, se una società non volesse attenersi per particolari necessità, può segnalarcelo. Ma naturalmente la percentuale di compartecipazione del 15% verrebbe rivista».

Poi il caso docce: «La proposta è fermarle solo per quanto riguarda gli sport indoor come basket e volley, perché per gli outdoor non sarebbe possibile visto che ci si sporca all’esterno». Fra i temi da affrontare in ottica di risparmio c’è anche lo stop all’uso di elettrodomestici non autorizzati nelle strutture sportive: «Ad esempio lavatrici e asciugatrici che restano accese per ore durante il giorno – spiega Zanacchi –, perché alcune associazioni offrono agli iscritti anche il servizio lavanderia. Se prima c’era un certo margine di tolleranza, ora è chiaro che non possiamo più permettercelo».


Dopo avere illustrato la strategia di risparmio alle società presenti all’incontro, Zanacchi ha inviato il verbale anche a tutte le altre. Chiedendo ai rispettivi rappresentanti di inviare eventuali suggerimenti o critiche entro il 4 ottobre: oggi. Poi saranno tirate le somme e le riflessioni emerse saranno valutate al tavolo di lavoro sui rincari energetici. «A breve tra l’altro sarà aperto un bando del Governo per finanziamenti pubblici rivolti alle società sportive che hanno in gestione gli impianti – conclude l’assessore –. Ma il Comune, che a Cremona si fa carico dell’85% dei consumi, non avrà alcun ristoro».

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