L'ANALISI
L'EMERGENZA CARO ENERGIA
03 Ottobre 2022 - 05:25
CREMONA - Allenamenti serali e uso degli spogliatoi rischiano di diventare un problema di non poco conto per le associazioni sportive. I rincari energetici, infatti, stanno costringendo ad un’ampia riflessione e ad una programmazione lungimirante tutte le federazioni, compresa la Figc. Se è vero che le partite di calcio sono e saranno concentrate nel primo pomeriggio (anche a causa del fatto che molti impianti sportivi non hanno illuminazione artificiale), lo è altrettanto che gli allenamenti non possono essere programmati in orari differenti, visti anche gli impegni lavorativi dei giocatori.
Andrea Denicoli, delegato Figc – Lega nazionale dilettanti di Cremona, fa sapere che il Comitato regionale si è già mosso tramite il presidente Carlo Tavecchio. E che «la delegazione provinciale, comprendendo le criticità della situazione, non graverà sulle società imponendo ulteriori impegni serali». Del tema si è trattato nell’ambito di un incontro con l’assessore regionale Guido Guidesi, il presidente del Credito sportivo Andrea Abodi e il direttore generale di Finlombarda Giovanni Rallo: sono state chieste provvidenze regionali a titolo di contributo e l’istituzione di un pacchetto di finanziamenti a favore delle società a tassi agevolati che, con il risparmio energetico, ammortizzerebbe i costi gestionali di energia. «Auspico l’intervento delle istituzioni a sostegno dell’attività di tutte le società dilettantistiche e giovanili», ha rimarcato in quella sede Tavecchio.
I dirigenti delle società, intanto, non nascondono le preoccupazioni legate all’arrivo dell’inverno. «Ogni associazione compartecipa alle spese del Comune per l’utilizzo dei campi – spiega Maurizio Dossena, presidente del Torrazzo Malagnino – quindi è un problema che viviamo tutti. Durante gli allenamenti le luci devono rimanere accese e non possiamo pensare di fare altrimenti. Purtroppo si paga, un po’ dappertutto, anche l’arretratezza tecnologica degli impianti. Cosa pensiamo di fare? Quel che ognuno di noi fa a casa propria, ovvero applicare buon senso e rispetto nel tentativo di risparmiare. Sperando che tutti si allineino».
Diego Frosi, presidente della Sported Maris, spiega: «Noi per il momento paghiamo al Comune una quota fissa, stabilita tramite convenzione, ma resta da capire se in futuro verrà rivista e in che termini. Al di là di questo, abbiamo sempre cercato di attuare interventi volti al risparmio e anche adesso ci stiamo provando, aggiungendo di nostra iniziativa progetti rivolti alla sostenibilità del centro sportivo. Certo non possiamo pensare di spegnere le luci: abbiamo squadre che finiscono alle 22 di giocare e non è possibile anticipare più di tanto». Di sicuro saranno ridotte le ore di riscaldamento al coperto: «Prima scaldavamo anche 10 ore, ora abbiamo deciso che accenderemo fra le 15 e le 16 – continua Frosi – perché i bambini iniziano a giocare alle 16.30, per poi spegnere dopo l’ultima ora di affitto alle 22.30. Ma questo significherà scaldare un grande volume d’aria con pochi benefici. Le soluzioni? I Comuni devono investire nel risparmio energetico in collaborazione con le società. Già 10 anni fa avevamo presentato un progetto di riqualificazione energetica che prevedeva la posa di 30 Kw di pannelli fotovoltaici. C’era un bando regionale con finanziamenti per il 50% a fondo perduto».
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