L'ANALISI
CARO ENERGIA: L'EMERGENZA
30 Settembre 2022 - 07:33
CREMONA - Non sarà raddoppio per le bollette della luce ma è pur sempre una stangata quella in arrivo nell’ultimo trimestre del 2022 per famiglie e imprese italiane con contratto dell’elettricità nel mercato tutelato che avranno un rialzo del 59%. «Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità delle famiglie e del sistema energetico», ha spiegato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini.
Ma il conto di fine anno, quello sì, andrà oltre il 100% rispetto al 2021: per la famiglia tipo sarà di circa 1.322 euro rispetto ai 632 euro circa dell’anno scorso. Spiega l’Autorità per reti ed energia: «Con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione, l’Arera limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio. L’intervento eccezionale dell’Autorità per il quarto trimestre del 2022, che si somma agli interventi del Governo, pur non essendo in grado di limitare gli aumenti, ha ridotto al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela».
A livello locale tutto questo significa l’arrivo di una stangata per decine di migliaia di famiglie, per le aziende, per i commercianti, per le realtà legate ai servizi e per gli enti pubblici. I dati di A2A, aggiornati a marzo scorso, in merito ai contratti attivi per le forniture di energia elettrica in provincia di Cremona parlano di 162 mila utenze domestiche, di cui il 67% hanno accordi di libero mercato, mentre il restante 33% ha firmato contratti di maggior tutela. In buona sostanza, sono 54 mila famiglie o single con il secondo tipo di contratto che si vedranno la bolletta aumentata del 59%. Per quanto riguarda le 38 mila attività economiche che fanno riferimento ad A2A — sempre parlando di forniture elettriche — la situazione vede il 76% di queste con accordi di mercato libero. Il 21,4% invece usufruisce dei contratti di maggior tutela: si tratta di circa 8 mila attività.
«Le forniture residenziali a mercato libero nella città di Cremona sono il 60% per il gas e il 67% per l’energia elettrica – confermano dalla holding dell’energia –: al 31 luglio abbiamo già raggiunto e superato il numero delle rateizzazioni concesse in tutto l’anno 2021». Con l’acqua alla gola, sempre più cremonesi chiedono di dilazionare i versamenti. «A livello statistico, il numero delle richieste arriva per l’85% da forniture domestiche, a livello di importo il 70% è rappresentato da utenze intestate a clienti business».
Arera tra l’altro, «viste le criticità del momento», ha inviato oggi una segnalazione a Governo e Parlamento chiedendo di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese (prevista per il prossimo primo gennaio) e di conseguenza anche quella per i clienti domestici.
Per quanto riguarda il gas, dove si annunciano aumenti altrettanto pesanti, per cercare di limitare i danni, da domani 7,3 milioni di clienti a maggior tutela potranno ricevere le bollette a cadenza mensile e non più bimestrale. Lo ha previsto la stessa Autorità nazionale per l’energia.
Arera ha inoltre deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del gas del mercato all’ingrosso europeo, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano. «In questo modo – spiegano dall’Autorità – si potranno intercettare nell’immediato le eventuali iniziative nazionali e europee di contenimento dei prezzi». Il numero uno di Arera ha aggiunto: «Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori, in un quadro rilevante di variazione di tutto il sistema – ha sottolineato Besseghini –: gli interventi a tutela dei consumatori più vulnerabili avranno un ruolo per cercare di mitigare impatti: ma con un ruolo marginale perché le crescite sono state importanti».
Il ministro uscente della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è tornato a incalzare sul la Commissione Ue sul tetto dei prezzi. Oggi l’organismo europeo formalizzerà le sue proposte contro il caro-energia. D’accordo con l’Italia nel chiedere il price cap ci sono ormai tutti i maggiori Stati dell’Unione.
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