L'ANALISI
29 Settembre 2022 - 05:15
SORESINA - Slitta la stagione teatrale invernale del Sociale: il cartellone 2022/2023 di SiFaSera, di Bruno Tiberi, partirà solo a marzo. Motivo: il teatro di Soresina rimarrà chiuso nei mesi freddi, per riaprire con la primavera, nel tentativo di risparmiare. Perché il caro energia impone un taglio delle spese e riscaldare il teatro rischia di diventare proibitivo per l’amministrazione.
«Il cartellone era pressoché pronto — racconta il direttore artistico —, poi nella riunione con il Comune mi è stato chiesto di far slittare tutto a marzo, a causa dell’aumento di riscaldamento ed energia elettrica. Non c’è stata scelta. E così ho ricontattato le compagnie, cercando di imbastire il nuovo cartellone che dovrebbe partire a marzo e concludersi a maggio».
«E una decisione presa a malincuore — aggiunge il sindaco, Diego Vairani —, imposta dalla situazione. L’anno scorso il costo del riscaldamento del teatro è stato di circa 50 mila euro, la stessa cifra utilizzata per riscaldare gli uffici comunali per un intero anno. Tenere accese le luci del palcoscenico per una giornata ha lo stesso costo di illuminare un appartamento per una settimana. Dico questo per fare un esempio, e senza tener conto dei rincari a cui saremo sottoposti il prossimo inverno».
Basti pensare che per scaldare il Sociale l’amministrazione deve accendere l’impianto una settimana prima dello spettacolo in cartellone, senza contare che nei giorni di allestimento o di smontaggio il calore accumulato rischia di perdersi. «Tenendo conto che lo scorso anno abbiamo aperto il teatro per 42 serate, stiamo cercando di capire se nel nuovo decreto aiuti ci possano essere sostegni adeguati. Anche perché al cartellone di Tiberi si affianca tutta un’altra serie di iniziative soresinesi che tradizionalmente hanno nel Sociale il loro luogo deputato. Va da se che l’incremento dei costi di riscaldamento ed energia elettrica non permette più di aprire così di frequente. È con grande dispiacere che ho dovuto chiedere a Tiberi di posticipare la programmazione, ma ovviamente limitazioni analoghe riguarderanno altre associazioni che prima potevano far conto del nostro teatro per le loro iniziative».
La difficoltà di immaginare i costi effettivi dell’energia e i rincari previsti — oggi le bollette in molti casi triplicano — ha indotto l’amministrazione soresinese alla cautela: «Nessuna voglia di sacrificare la cultura, ma quella di immaginare la stagione in primavera è parsa l’unica via percorribile — conclude —. Ci immaginiamo che molte risorse dovranno essere dirottate alla gestione di un’emergenza che ci vedrà impegnati a sostenere le famiglie in difficoltà».
La consolazione: la stagione è solo rimandata.
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