L'ANALISI
02 Luglio 2023 - 05:10
Acqua sulle scale
CREMA - Sulla differenza tra la teoria e la pratica ci hanno fatto dei film e inventato barzellette. C’è pure una frase di Einstein che dice che «La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c’è niente che funzioni... e nessuno sa il perché».
Al bocciodromo comunale, in teoria, hanno rifatto il tetto. In pratica, piove dentro. Sono bastate poche ore di pioggia, nemmeno tanto fitta, per costringere il gestore a tirare fuori i secchi per raccogliere l’acqua piovana che, filtrando dalla controsoffittatura piena di buchi, cadeva fino al pavimento.
Per la precisione, sulle scale che portano alla piastra sopraelevata. Considerato che i lavori riguardanti il primo lotto, che comprendeva appunto il rifacimento della copertura con rimozione delle lastre contenenti amianto, sono terminati soltanto da un paio di mesi, c’è da chiedersi come mai filtri acqua dal tetto. Il 2 maggio scorso, in una relazione tecnica inviata al Comune, proprietario del bocciodromo, l’architetto Claudio Rosi, tecnico della Federazione e direttore dei lavori, aveva ammesso problemi alla copertura: «Durante il sopralluogo, tra le altre cose — si legge nella sua lettera — è stata ispezionata la copertura per determinare le cause delle infiltrazioni lamentate e si è potuto constatare, come già anticipato dalla relazione inviata dal Rup il giorno 13 aprile 2023, come tale fenomeno sia dovuto in parte alla presenza di una canna fumaria e di un piccolo vano tecnico non adeguatamente impermeabilizzato ed in condizioni manutentive scadenti, il cui ripristino e adeguamento non è stato previsto in fase di progettazione e negli elaborati contrattuali, in parte all’assenza di alcuni tasselli meccanici di chiusura dei pannelli di copertura. È stato disposto conseguentemente all’impresa esecutrice di provvedere nel più breve tempo possibile a risolvere tali problematiche».
Ora, se sia veramente questo il problema, visto che prima pioveva nella piastra sopraelevata e adesso sulle scale, andrà verificato. L’impresa che ha eseguito il primo lotto non si è più vista.
Aveva annunciato la sua visita al bocciodromo di via Indipendenza Giorgio Marian, presidente del consorzio Unifib che ha in gestione l’impianto sportivo cremasco fino al 2040 per conto della Federazione, di cui è emanazione. Non si è ancora visto nemmeno lui.
Nell’attesa, i lavori sono rimasti a metà e nessuno ha ancora detto come e quando potranno essere terminati. Primo fra tutti l’obsoleto impianto di riscaldamento. Un altro inverno a gelare nelle corsie di bocce e a giocare a carte col cappotto, gli utenti del bocciodromo hanno già detto che non intendono farlo.
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