L'ANALISI
11 Giugno 2023 - 05:15
CREMA - Unità di strada per raggiungere i senza tetto e altri soggetti ai margini della società, compresi i giovani e i tossicodipendenti e dare loro una speranza, una possibilità di riscatto. Il tutto passando anche per un nuovo centro diurno destinato a queste persone, aperto per due ore al giorno tre volte la settimana, anche con la presenza di un presidio sanitario. Queste due delle novità finanziate dal progetto che mette in campo 150mila euro di risorse. I fondi sono stati girati al Comune dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nell’ambito del bando sull’inclusione. Coinvolte una serie di realtà cittadine che da tempo lavorano nel campo del contrasto alla povertà e del reinserimento sociale: la Fondazione Madeo è il capofila. Questa realtà fa capo alla Caritas diretta da Claudio Dagheti. Partecipano inoltre l’Associazione Papa Giovanni XXIII e la cooperativa Bessimo.
Già da anni in città sono attivi il dormitorio San Martino di via Civerchi (18 posti letto e apertura autunnale e invernale, indicativamente da novembre a metà aprile). Dal periodo pademico la Caritas ha aggiunto anche il servizio di mensa per i senza tetto. Adesso si tratta di lavorare anche sulla strada a stretto contatto con chi è in difficoltà. «Se, infatti, i servizi garantiti dal progetto dormitorio, mensa e altri, rappresentano la risposta al bisogno primario – si legge nel progetto – essi possono essere l’aggancio anche per lo sviluppo di iniziative volte all’integrazione sociale,e all’autonomia personale. L’équipe multidisciplinare si occuperà della presa in carico e dell’accompagnamento delle persone incontrate, con particolare riferimento alle situazioni di grave marginalità».
I tempi di organizzazione del team saranno brevi. Nei prossimi mesi si metterà al lavoro e ci sarà uno staff fisso. Per Fondazione Caritas i referenti saranno un operatore dell’area accoglienze e uno del centro di ascolto diocesano, per la Papa Giovanni XXIIII un operatore del centro diurno, per la Bessimo un incaricato dell’unità di strada. Con loro collaborerà almeno un operatore sociale del distretto socio sanitario cremasco. Non va dimenticato che il progetto è incentrato sulla città, dove maggiori sono i casi di marginalità, ma coinvolge l’intero territorio. Grazie ai fondi a disposizione sarà anche potenziata l’accoglienza abitativa (housing sociale) delle persone fragili, che potranno essere ospitate in strutture residenziali. Un passaggio finalizzato alla realizzazione di progetti di reinserimento sociale e lavorativo, che consentano a questi soggetti di raggiungere l’autonomia economica e dunque di poter proveddere al proprio sostentamento e riuscire a trovarsi un alloggio.
Proseguiranno inoltre i servizi già in essere, dunque il rifugio di via Civerchi, la mensa dei poveri. Per il dormitorio, Caritas beneficerà di 20mila euro di contributi per l’anno in corso, per la mensa ne verranno spesi 20.500. Il nuovo centro diurno richiederà un investimento di 12mila euro, suddivisi in parti uguali per i tre partner del progetto, per coprire le spese relative al personale e ai materiali. Per le unità di strada saranno destinati 19mila euro, anche in questo caso per pagare gli operatori. Di questi 4.500 andranno alla Papa Giovanni XXIII che si occuperò degli adulti, mentre il resto alla Bessimo, i cui incaricati avranno il compito di intercettare i giovani in condizioni di marginalità.
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