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Report sulla sussidiarietà: «L’attivismo civico è il capitale sociale dei nostri territori»

A confronto l’eurodeputato Salini, il sindaco Bergamaschi e l’industriale Buzzella: «La relazione fra pubblica amministrazione, imprese e volontariato genera valore»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

17 Maggio 2023 - 05:05

Report sulla sussidiarietà: «L’attivismo civico è il capitale sociale dei nostri territori»

Massimiliano Salini, Fabio Bergamaschi, Francesco Buzzella e Giorgio Vittadini

CREMA - La sussidiarietà intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e civiche e il suo positivo impatto sul benessere dei cittadini. La sussidiarietà che Crema ha sperimentato con successo, a livello di rapporti tra l’amministrazione comunale e le associazioni no profit, dal 2015, al punto da spingere il sindaco Fabio Bergamaschi a lanciare l’idea di un Festival che la possa celebrare. Di questo e di altro si è parlato lunedì sera nella sala Pietro da Cemmo del centro culturale Sant’Agostino, in occasione della presentazione del Rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà 2022, dedicato al tema ‘Sussidiarietà e sviluppo sociale’.

Il pubblico lunedì sera nella sala Pietro da Cemmo del centro culturale Sant’Agostino


Dopo il saluto di apertura di monsignor Daniele Gianotti, vescovo della Diocesi di Crema, ci sono state le testimonianze di Claudio Dagheti della Caritas Diocesana, di Davide Balestracci della Casa del Pellegrino e di Monica Bandirali dell’associazione Porto Palos. A queste, hanno fatto seguito la presentazione del rapporto da parte di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà, e una tavola rotonda coordinata dall’europarlamentare Massimiliano Salini, cui hanno partecipato il sindaco e Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia, nonché titolare dell’azienda Coim di Offanengo. «Vengo a imparare e a mettermi in ascolto – ha affermato il vescovo in apertura dei lavori –. Intuisco le linee di ricchezza dal punto di vista sociale, politico e economico ed il fatto che la sussidiarietà sia qualcosa di importante, ma ho bisogno di scoprirlo. Nei miei sei anni a Crema ho visto come questo ambito sia sostanziale nel tenere vivo il tessuto del territorio».


A tirare le fila della serata e a dettare i tempi degli interventi è stato Salini, che ha sottolineato come «nella sussidiarietà, l’ente pubblico rinuncia a un pezzo della propria sovranità per condividere con altri una serie di azioni e di interventi». E proprio il richiamo agli enti pubblici, che devono condividere con il Terzo settore e con le realtà del volontariato e del no profit determinati servizi, ha preceduto l’intervento del sindaco Bergamaschi: «Dal 2015, a Crema, è in vigore il sistema della co-progettazione. Dopo la fine della sostenibilità economica dei bisogni sociali, l’ente pubblico va in crisi come erogatore di servizi. Per questo motivo è nata questa forma di collaborazione. La co-progettazione non è una esternalizzazione di servizi, ma un’alleanza tra ente pubblico e il Terzo settore, l’area del no profit e l’associazionismo nell’ambito del sociale. Si tratta di condividere responsabilità e di programmare insieme una serie di interventi».

Il vescovo Daniele Gianotti

Se gli enti pubblici, nella fattispecie i Comuni, devono dialogare e collaborare con il mondo del volontariato sociale, un ruolo di sostegno importante lo possono svolgere anche le aziende del territorio. «Il mondo produttivo — ha introdotto Salini — deve fare business, ma deve anche porsi a servizio del territorio». Un assist per l’industriale Buzzella.

«L’obiettivo di un’impresa – ha commentato il presidente di Confindustria Lombardia – sono il profitto e la ricchezza. La visione paternalistica dell’azienda si è interrotta con le lotte sociali, ma dagli Anni ’90, con la contrattazione di secondo livello, lo scenario è di nuovo cambiato. La cultura di mio padre Mario era che l’azienda dovesse fare qualcosa anche per la società. Non si crea ricchezza in un ambiente sociale dissussidiarietàagiato e degradato. Si cresce tutti insieme. È giusto che un’impresa restituisca alla comunità una parte del bene che riceve». E concludendo, Buzzella ha toccato due grandi temi di attualità: «Il primo è il forte calo demografico, che creerà problemi di manodopera e renderà complicato il pagamento delle pensioni. Il secondo è la fetta di giovani che non lavorano e non studiano. È nostro dovere cercare di recuperarli».

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