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SORESINA

Sessantenne dorme in stazione, cittadini mobilitati

Ha perso il lavoro, è senza un tetto, non ha soldi e nemmeno di che mangiare: l’uomo, oggi clochard, è stato più volte aiutato nel corso degli anni, sia dal Comune che dalle associazioni di volontariato

La Provincia Redazione

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04 Giugno 2023 - 05:10

Anziano dorme in stazione, cittadini mobilitati

SORESINA -  Ha perso il lavoro, è senza un tetto, non ha soldi e nemmeno di che mangiare. Tutto ciò che gli è rimasto è il riparo nella stazione ferroviaria della Città del Genala, per sfuggire almeno alla notte. Il sessantenne di Soresina vive così, dai primi giorni di maggio. E non è la prima volta. Per aiutarlo si è mosso il paese intero.

La situazione è commovente, complessa ma anche estremamente delicata. Sull’identità della persona e i dettagli del caso, naturalmente, vige il massimo riserbo. Quel che si sa è che l’uomo, oggi clochard, è stato più volte aiutato nel corso degli anni, sia dal Comune che dalle associazioni di volontariato. Qualche mese fa, per esempio, gli era stata anche trovata una sistemazione all'interno di una comunità. Dopo poco, però, ha preferito abbandonarla.

«I Servizi Sociali del Comune – ha commentato l’assessore alla partita Laura Galbignani, analizzando non tanto il caso in sé ma il contesto generale – hanno la funzione di educare a un riscatto sociale, quindi di indirizzare le persone ad affrontare le proprie difficoltà trovando una soluzione che permetta di non ricadere nei propri errori e migliorare il proprio stile di vita, offrendo vari strumenti a questo scopo».

Non solo istituzioni e associazioni. La comunità di Soresina, quella fatta dai privati cittadini, si è dimostrata unita sin da subito e pronta a ribadire la sua già nota generosità. E, infatti, dai social è partita la ‘catena umana’. Non è servito che un semplice messaggio, un ‘post’, per lanciare la gara solidale. Poche righe, di un residente di passaggio che esprimeva la sua preoccupazione per l’uomo, si sono trasformate nel volano per cibo, vestiti, persino un alloggio temporaneo. Insomma, per una vita dignitosa. Ma non durerà per sempre e non basta. Gli uffici preposti, complici due fattori, ovverosia il fatto che il budget è risicato e che peraltro, e soprattutto, l’uomo non è più un residente della città, hanno le mani legate. Non resta che sperare che la situazione, in qualche modo, si sblocchi.

Quella di Soresina è, a tutti gli effetti, una goccia nel mare di un problema oceanico. Il fenomeno della povertà, infatti, non cessa di mostrarsi come un’emergenza non solo locale ma nazionale. Osservando i dati Istat in merito all' ‘indice di povertà assoluta’, si evince come oltre due milioni di famiglie, e più di 5 milioni e mezzo di individui, rientrino nell’infausta categoria. La statistica è cresciuta, prima del Covid, di quasi il 2%. E il trend non si è invertito poi. Anzi, le conseguenze della crisi dei mercati internazionali, complice il conflitto russo-ucraino, non hanno fatto che peggiorare il contesto per i consumatori, ora alle prese con un mix di inflazione e aumento vertiginoso dei prezzi, a fronte di un potere d’acquisto immutato.

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