L'ANALISI
26 Aprile 2023 - 05:20
Un presidio in una foto d'archivio
CREMA - Sono triplicate le famiglie in difficoltà economica che vivono in città e nel territorio e si rivolgono ai comuni per avere un aiuto per pagare l’affitto, evitando così di essere sfrattati. I dati diffusi da Comunità sociale cremasca, certificano un’esplosione del bisogno di nuclei o single che vivono in abitazioni private, soggette alle regole del libero mercato.
«Negli ultimi tre anni – sottolinea l’indagine commissionata da Csc, guidata dal presidente Maria Angela Beretta – sono stati pubblicati tre avvisi pubblici finalizzati alla concessione di contributi economici per sostenere il mantenimento dell’alloggio in locazione nel mercato privato, anche a seguito delle difficoltà economiche derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19».
Nel 2020, tra il 15 giugno e il 4 luglio, vennero raccolte 218 domande di contributo delle quali 59, pari al 27%, presentate da nuclei formati da 1 o 2 componenti mentre le altre 61, pari al 28%, da famiglie numerose (5 e più persone). Del totale 211, pari al 96,8%, erano di nuclei con Isee uguale o inferiore a 16.000 euro, 53 dei quali in condizione di indigenza (Isee inferiore a 3.000 euro).
Nel 2021 sono quasi raddoppiate salendo a 426 domande di contributo. In 106 casi si è trattato degli stessi che avevano richiesto il contributo nel 2020. In merito al numero dei componenti delle famiglie, in 196 casi erano uno o due (46%), in 75 numerose (17,6%). In 381, pari al 89,4%, si è trattato di nuclei con Isee uguale o inferiore a 16.000 euro, 111 dei quali in condizione di indigenza (Isee inferiore a 3.000 euro).
L’anno scorso l’ulteriore incremento salendo a 633 richieste di sostegno economico Un più 48,6% rispetto al 2021. 248, pari al 39,2%,i casi di nuclei formati da 1 o 2 componenti, 144 (22,7%), le famiglie numerose. Praticamente la totalità delle domande, (631, il 99,7%) sono state inoltrate da famiglie con un reddito sotto i 16mila euro. In 147 erano in condizione di indigenza. Da sottolineare che i fondi erogati non sono andati agli affittuari, ma ai proprietari delle abitazioni.
«In sintonia con le disposizioni della Regione – concludono i tecnici che hanno raccolto i dati – le misure attivate in modalità telematica hanno previsto l’erogazione di un contributo economico al proprietario dell’alloggio in locazione per sostenere il pagamento di canoni non versati o da versare dal nucleo familiare richiedente».
In questo modo sono stati scongiurati diversi sfratti, evitando di andare ad aggravare ulteriormente la situazione di coloro che hanno diritto ad una casa popolare (comunale o dell’Aler): una lista di attesa che conta già centinaia di famiglie.
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