L'ANALISI
22 Aprile 2023 - 05:05
CREMA - La casa popolare è sempre più merce rara, nonostante ci siano centinaia di famiglie in graduatoria in quanto aventi diritto ad un alloggio ad affitto calmierato per ragioni economiche e sociali. Comparando i dati degli appartamenti messi a disposizione nei 48 comuni dell’ambito territoriale cremasco nel 2021 e nel 2022 si nota un drastico calo, superiore al 35%. Addirittura si supera il 58% se si tiene conto solo delle abitazioni che si possono affittare.
«Nel periodo compreso tra il 22 marzo 2021 e il 30 aprile 2021 le unità abitative rese disponibili per l’assegnazione risultavano complessivamente 67 distinte in 58 immediatamente assegnabili e nove unità che non idonee per carenze di manutenzione» si legge nel report redatto dalla società Kcity rigenerazione urbana, su incarico dell’Azienda speciale consortile Comunità sociale cremasca, guidata dal presidente Angela Maria Beretta.
Lo studio è basato sulle graduatorie dell’Azienda regionale per l’edilizia residenziale. Un anno e mezzo dopo, il nuovo bando, aperto tra il 15 settembre e il 31 ottobre 2022, ha visto scendere gli alloggi totali disponibili a 43, di cui solo 24 pronti per essere abitati. Evidente come con questi numeri sia impossibile soddisfare le centinaia di domande in graduatoria. I tecnici della Kcity che hanno curato il report, confermano che le richieste sono fortemente incentrate sulla città. C’è però anche una spiegazione tecnica per questa notevole differenza.
«Il numero maggiore di alloggi disponibili nel 2021 rispetto al 2022 è probabilmente da ricondurre alla particolarità dell’anno 2020 quando, oltre all’evento pandemico, le iniziative di assegnazione sono state annullate/sospese a causa del contenzioso aperto tra Regione e il tribunale di Milano a seguito della sentenza della Corte Costituzionale in merito ai requisiti per l’accesso agli alloggi pubblici definiti dal regolamento regionale». Poi il report conclude.
«Dagli esiti dell’avviso pubblico del 2021 è possibile evidenziare una domanda fortemente concentrata su Crema, anche in virtù della maggiore disponibilità di alloggi e probabilmente attrattiva rispetto a domande di assegnazione di cittadini residenti in altri comuni dell’ambito territoriale. A Crema si concentra anche la domanda di cittadini in condizione di particolare fragilità economica (indigenti)».
L’indagine, che analizza ad ampio raggio la situazione sociale del territorio, mette disposizione dei 48 comuni che fanno riferimento all’Azienda speciale Csc, un quadro quanto più esaustivo della situazione. In questo modo i sindaci dell’Area omogena cremasca hanno dati concreti sui quali lavorare per programmare interventi, progetti e azioni a livello socio economico. Il gruppo di lavoro che l’ha redatta ha operato sotto la direzione scientifica di Paolo Cottino. Il team di ricerca era formato da Lorenzo Penatti e Nicla Dattomo, i quali si sono avvalsi, come consulenti, di Francesco Di Cio e di Alice Boni che fanno parte dell’Irs, l’Istituto per la ricerca sociale.
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