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BAGNOLO CREMASCO

È invalida e disperata: «Chiedo solo un tetto»

Michela, 46enne semiparalizzata dopo l’ictus: «Vivo in un motel con 462 euro al mese». Il sindaco: «La signora Trinchi ha fatto domanda e in graduatoria è al terzo posto»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

30 Marzo 2023 - 05:25

È invalida e disperata: «Chiedo solo un tetto»

Michela Trinchi e il sindaco Paolo Aiolfi

BAGNOLO CREMASCO - Ha 46 anni, percepisce la pensione di invalidità a causa di un ictus che circa un anno fa le ha semiparalizzato un braccio e una gamba e da dieci giorni è costretta a vivere in un motel, in quanto non ha più un posto dove stare.

La sua richiesta di un alloggio comunale è in stand by per mancanza di case disponibili. Michela Trinchi vive questa situazione di estremo disagio e ha deciso di rivolgersi al quotidiano La Provincia, sperando che qualcuno la aiuti a risolvere i suoi problemi.

«Prendo 462 euro al mese di pensione e non ho un lavoro. Il motel in cui alloggio a Monte Cremasco mi costa 50 euro al giorno. Tra poco, i soldi che ho messo da parte finiranno».

La donna ha presentato richiesta al Comune lo scorso ottobre per un alloggio popolare, partecipando al bando, ma senza successo.

«Sono terza in graduatoria e devo aspettare. L’assistente sociale mi dice di pazientare, ma intanto il problema non si risolve». Oltre all’handicap fisico, MIchela non nasconde una situazione familiare complicata. «Sono divorziata e ho un figlio di 12 anni che vive col padre. Per un po’ sono stata ospitata da mio suocero. Mia mamma vive a Spino d’Adda (con la figlia maggiore della donna, ndr), ma con lei non ho mai avuto rapporti. Ho bisogno di un alloggio al più presto, perché non posso permettermi di vivere in un motel».

In merito alla situazione di Michela Trinchi abbiamo interpellato il sindaco Paolo Aiolfi, che è perfettamente al corrente della situazione. «La signora è autosufficiente, ha una madre, un fratello e una sorella. A ottobre quando è uscito il bando per l’assegnazione degli alloggi comunali, ha presentato domanda e in graduatoria è risultata al terzo posto».

Aiolfi spiega come vengono formulate le graduatorie: «Quando si libera un alloggio, viene emesso un bando. Noi raccogliamo i dati dei richiedenti e li trasmettiamo all’ufficio centrale di Crema, che raccoglie le domande di tutti i Comuni dell’Area omogenea cremasca e le carica sul sito di Regione Lombardia. È quest’ultimo ente ad attribuire un punteggio, in base alla situazione di chi chiede un alloggio, e a formulare la graduatoria».

In questo momento, il Comune di Bagnolo ha un solo appartamento libero: «Uno sulla ventina di cui disponiamo – precisa il sindaco –. La persona che era prima in graduatoria è stata esclusa perché la documentazione non era in regola. Adesso stiamo facendo i controlli sulla seconda in graduatoria. Se nemmeno lei fosse in regola toccherebbe alla signora Trinchi». Qualora ciò non accadesse, ci sarebbe una nuova possibilità: «Nei giorni scorsi si è liberato un alloggio, per il decesso di chi lo occupava. Ci sarà un nuovo bando al quale la signora potrà partecipare specificando la sua nuova condizione attuale, che è quella di vivere in un motel. Purtroppo le assegnazioni di case comunali seguono questo iter. Non è una questione di cattiva volontà».

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