L'ANALISI
15 Febbraio 2023 - 05:05
Uno scorcio delle case dell’Aler in piazzale Di Rauso a Crema
CREMA - Le recenti lamentele avanzate dai cittadini che abitano nelle case popolari, per i ritardi nell’esecuzione degli interventi di manutenzione, hanno spinto Ilaria Chiodo, consigliere comunale di minoranza della lista Borghetti sindaco a chiedere un incontro al Comune. Perché l’ente pubblico paga le manutenzioni all’Aler, ma poi non verifica che vengano fatte. Soprattutto fatte in tempi congrui. All’incontro erano presenti l’assessore al Welfare Anastasie Musumary, la dirigente del settore Francesca Moruzzi (con incarico pro tempore in attesa del concorso) e il coordinatore dello sportello di mediazione abitativa Alberto Fusarpoli.
«Mi sono letta la convenzione tra Comune e Aler sulla gestione delle case popolari - spiega Chiodo – dopodiché ho chiesto un incontro perché ho trovato alcune incongruenze e alcuni aspetti che ho ritenuto di dover approfondire». Il consigliere di centrodestra spiega cosa a suo avviso non funzioni. «Il documento prevede che in caso di ritardi da parte dell’Aler sugli interventi di manutenzione, si applichino delle penali. Ho chiesto se finora ne siano state applicate, ma non mi è stata data risposta.
Per ciascuno dei 359 alloggi di sua proprietà, il Comune versa ogni anno ad Aler 320 euro più Iva per l’amministrazione e le manutenzioni. Inoltre paga 40 euro per unità pertinenziale aggiuntiva e 200 per quelle non pertinenziali, sempre più Iva». I soldi il Comune li mette ma poi non verifica se gli interventi vengano effettivamente svolti e con quali tempi: «Lo sportello di mediazione abitativa – prosegue Chiodo - assiste gli inquilini nelle pratiche di richiesta di interventi di assistenza, ma una volta inoltrata la segnalazione non si occupa di verificare se poi effettivamente l’intervento sia stato svolto. La convenzione dice che l’Aler dovrebbe provvedere entro 24 ore agli interventi urgenti ed entro 15 giorni a quelli non urgenti. La penale è di 10 euro per ogni giorno di ritardo, ma se nessuno controlla è chiaro che non vengano mai applicate».
Altro problema: «La convenzione tutela esclusivamente le persone che abitano nei 359 appartamenti di proprietà del Comune. Chi invece risiede nei 535 appartamenti dell’Aler non è per nulla tutelato. Per loro non esiste un termine congruo per risolvere il problema una volta che è stato segnalato. E quindi uno attende e non sa quanto. La convenzione prevede che una volta all’anno l’Aler faccia un sopralluogo negli alloggi e rediga un report da dare al Comune. Non lo fa dal 2020. Inoltre si impegna a favorire la socialità e la tutela della sicurezza. Anche questo non è mai stato fatto».
Per avere risposte più precise alle sue domande, Chiodo avrà un nuovo incontro. «Parlerò con il sindaco Fabio Bergamaschi e con i responsabili dell'ufficio tecnico. Il controllo del rispetto della convenzione è un fatto importante. Se ci sono delle tempistiche, vanno rispettate. Se non si rispettano, è giusto che si applichino le sanzioni previste». Interpellata in merito all'incontro avuto con il consigliere comunale, l'assessore Musumary ha risposto: «Per il momento preferisco non commentare».
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