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LA POLEMICA

Scuola, settimana corta al Munari: famiglie e studenti in rivolta

Dal prossimo settembre in aula cinque giorni nonostante un sondaggio nettamente negativo nelle classi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

18 Febbraio 2023 - 05:20

Scuola, settimana corta al Munari: famiglie e studenti in rivolta

CREMA - Il Munari cambia rotta. La scuola superiore, che conta 1.250 studenti, da settembre farà la settimana corta. Così ha deciso il consiglio d’istituto. Ma c’è una rivolta in corso da parte dei genitori, sostenuta da un sondaggio tra mamme e papà: su 58 classi, 39 sono contrarie alla settimana corta, nove favorevoli, in una il voto si è chiuso in pareggio e nove non si sono espresse.

«Abbiamo fatto allegare – scrivono i quattro rappresentanti Giorgia Ilaria Domanico, Paolo Mariani, Giuseppe Zaniboni e Elena Ghidoni – al verbale del consiglio di istituto il riscontro dell’assemblea di tutti i rappresentanti di classe dei genitori e dei rappresentanti d’istituto (componente genitori) con l’esito dei sondaggi».

Mamme e papà chiederanno di essere ascoltati dal dirigente scolastico provinciale Filomena Bianco. «Nei mesi scorsi – proseguono i quattro – quando sia gli studenti, sia le famiglie hanno realizzato che qualcosa stava accadendo senza un adeguato percorso condiviso, i primi si sono riuniti in assemblea dichiarandosi contrari, ad esclusione di una sola quinta».

Dopo il via libera del collegio dei docenti alla settimana corta, la palla è passata al consiglio d’istituto. «Noi abbiamo proposto un rinvio – proseguono i genitori – una scelta di tale portata necessita di rassicurazioni e approfondimenti, oggi lontani. Non a caso tutte le altre dirigenze scolastiche di Crema hanno fin qui atteso una conferenza di servizi che possa organizzare questa evoluzione dell’orario in modo collegiale e sistemico. Il Munari fa una fuga in avanti, senza alcuna rassicurazione, ad esempio, sulla riorganizzazione in materia di trasporti pubblici. Manca un ragionamento sulla compensazione, con adeguate pause (unica possibilità ragionevole, per un indirizzo come l’Artistico, sarebbe il rientro pomeridiano). Non è previsto uno spazio per il pranzo. L’alimentazione sarà limitata ai distributori di snack».

Il Munari è frequentato anche da ragazzi che arrivano da fuori provincia: terminando alle 15, rientrerebbero a casa a pomeriggio inoltrato. Il nuovo orario per l’Artistico e il Tecnico tecnologico di via Piacenza è dal lunedì al venerdì dalle 8,10 alle 15, con due intervalli (11-11,15) e (13,55-14,10). Per i licei delle Scienze umane e Economico sociale di Largo Falcone e Borsellino lezioni dalle 8 alle 14, con intervallo alle 11 alle 11,15.

«È stata una decisione ampiamente dibattuta in tutte le sue conseguenze, soprattutto per l’impatto che essa avrà nell’organizzazione della didattica e, più in generale, della vita di studenti, docenti, personale tecnico, amministrativo e famiglie – replica il dirigente scolastico Pierluigi Tadi –: si è voluto aderire alla richiesta della Provincia volta al risparmio energetico. Una decisione di responsabilità, presa in considerazione di una situazione di emergenza, in spirito di collaborazione di fronte ad oggettive difficoltà che riguardano non solo la nostra realtà scolastica, ma l’intera collettività. Consci del fatto che ci sono momenti in cui si devono valutare ragioni contrapposte e ugualmente legittime, l’attuale decisione è in linea con la sollecitazione all’attenzione sulle problematiche energetiche ed ambientali alle quali sono molto sensibili le nuove generazioni e dimostra che la transizione energetica ed ecologica, così importante per la vita del pianeta e dei suoi abitanti, non necessita di azioni eclatanti e trasgressive, ma, pur con qualche sacrificio da parte di tutti, di scelte consapevoli e conseguenti azioni coerenti e concrete».

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