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Fontana, Moratti, Majorino: è scontro sulle liste d’attesa

Sanità fronte caldo: il governatore uscente e la sua ex vice polemizzano senza sconti. Dalla sperimentazione al cambio dei vertici di Aria, è attrito su tutto. E Centrosinistra al veleno

La Provincia Redazione

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26 Gennaio 2023 - 05:20

Fontana, Moratti, Majorino: è scontro sulle liste d’attesa

Fontana, Moratti, Majorino

CREMONA - Che il fronte della sanità fosse quello più caldo, era chiaro da tempo. Ma è ieri che si è infiammato lo scontro fra i tre principali candidati alle elezioni regionali del prossimo 12 e 13 febbraio, Attilio Fontana (centrodestra), Letizia Moratti (Terzo Polo) e Pierfrancesco Majorino (centrosinistra e M5S). Le liste d’attesa, nello specifico, il tema della polemica, la prima veramente dura dall’inizio della campagna.

È stato il governatore uscente e ricandidato, Attilio Fontana, ad innescare il confronto, annunciando in una intervista su Il Corriere della Sera che, in caso di rielezione, il suo primo atto da presidente sarà proseguire sull’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali.

«A inizio 2022 sono stato io a dire a Moratti ‘facciamo un intervento per abbattere le liste d’attesa — ha rivendicato Fontana —. Ho messo a disposizione 100 milioni e ho detto che avremmo potuto trovare altre risorse. Il problema è che la sperimentazione portata avanti da Moratti da gennaio a novembre mi pare non abbia dato grandi risultati. Se c’è un parziale insuccesso, è il suo».

Veleni senza fine, a seguire. Perché Moratti ha replicato senza sconti: «Fontana dovrebbe vergognarsi perché specula sulla pelle delle persone — ha ribattuto Moratti a margine di un evento organizzato da Confprofessioni Lombardia al Palazzo Giureconsulti di Milano —. Quando sono arrivata in Regione, i malati chirurgici oncologici non avevano il rispetto dei tempi d’attesa per il 40%. Voleva dire che 40 su 100 che dovevano essere operati per problemi oncologici non erano operati nei tempi giusti. Io ho portato questo 60% a un 80%, che non è ancora sufficiente. Inoltre — ha aggiunto l’ex assessore al Welfare ed ex vice presidente della giunta lombarda — ho dovuto cambiare la piattaforma di prenotazione vaccinale facendo azzerare i vertici di Aria».

Da quel momento, secondo Moratti, «Aria, con la scelta di un amministratore delegato per merito e non per le visioni politiche, ha iniziato a funzionare».

Un botta e risposta ruvido. Nel quale si è facilmente infilato Majorino: «Sull’abbattimento delle liste d’attesa nella sanità, Fontana ha dimostrato e dimostra di essere palesemente inadeguato, tanto parla di una nuova piattaforma unica di prenotazione quando la piattaforma c’è già, solo che non è unica tra pubblico e privato. Evidentemente, Fontana non si ricorda della delibera della Giunta Maroni, quando lui era sindaco, che stabiliva dal primo gennaio 2017 che gli operatori sanitari privati (dal grande gruppo ospedaliero ai piccoli ambulatori) avrebbero avuto l’obbligo di conferire tutte le loro agende al sistema di prenotazione regionale, pena la decadenza della convenzione. Peccato che tutto questo sia rimasto lettera morta. Anzi: nel 2021 Fontana e Moratti hanno pure dato ai privati 6,7 milioni di euro per rendere compatibili i sistemi informatici, perché quello sembrava essere il problema. Deadline? Novembre 2021. E nulla è accaduto. E Fontana — conclude Majorino — ha ancora il coraggio di parlare di voler risolvere il problema delle liste d’attesa? Con quale serietà può dirlo? Spieghi perché si è piegato al sistema privato, piuttosto».

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